UNITI A SINISTRA PER CORTONA -PROGRAMMA ELEZIONI COMUNALI CORTONA 2024

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Programma presentato a TAVARNELLE Premessa

C’è bisogno di un’autentica rivoluzione nell’etica pubblica e nell’intelligenza della Sinistra, che riesca a coinvolgere il nostro intero popolo” (cit. Aldo Schiavone)

“Uniti a Sinistra per Cortona” è un’associazione nata dalla volontà di cittadine e cittadini al fine di recuperare il senso della politica come strumento per la collettività e di partecipazione, avendo riferimento alla Costituzione Italiana nei suoi valori fondanti: rifiuto della guerra sotto ogni forma (art.11 Cost.), tutela della salute, fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività (art.32 Cost.), giustizia sociale, dignità e diritti del lavoro, giustizia, uguaglianza sostanziale, parità, solidarietà, antifascismo; valori fondamentali di una comunità che voglia definirsi civile. Riappropriarci dei valori assoluti e intramontabili propri dell’Uomo, come la giustizia, l’uguaglianza e l’etica, per traghettarli nella attualità dove spesso sono stati calpestati anche in nome della stessa democrazia.

Alla base della nostra riflessione c’è l’esigenza di rompere gli schemi classici della politica locale per mettere al centro non già gli interessi economici, l’affarismo di tipo consociativo e gli aggiustamenti tra gruppi sociali, quanto piuttosto LA CURA; non intesa solo mera assistenza alle persone fragili (spesso delegata ad altri) quanto piuttosto “il prendersi cura di…” (persone, ambiente, territorio) o “il prendersi cura con…” (non individualmente ma collettivamente, come comunità). L’obiettivo nostro parte quindi da un atteggiamento personale e generale del tutto nuovo indirizzato a creare un linguaggio nuovo, un’idea di vero cambiamento volta a realizzare un modello sociale culturalmente attuale e moderno, democratico, ecologico e completamente innovativo rispetto all’attuale; focalizzando l’attenzione sui temi e valori, preferendo rimanere estranei a tutte quelle logiche che, fino ad oggi, hanno caratterizzato il modus operandi della politica vincolata a sistemi di profitto, politiche neoliberiste, conflitti a tutti i livelli, distruzione dell’uomo, del pianeta e degli esseri viventi.

Questa è l’essenza del nuovo pensiero di Sinistra. A conti fatti negli ultimi anni nessuno l’ha mai fatto. Il PD si è limitato, quando ne ha avuto l’opportunità, alla mera gestione del potere affrontando giorno per giorno le questioni che gli si presentavano senza un minimo di prospettiva e progettualità, cavalcando idee neoliberiste; di contro, la destra è rimasta ancorata a posizioni tese a conservare e riproporre vecchie formule di scarsa attualità. Pensare e comportarsi come se il mondo non fosse globalizzato oggi è vera follia; chiudersi nei propri confini, prima culturali e poi fisici significa solo costruirsi una gabbia dentro cui morire, in pratica significa non evolversi e non progredire.

Noi di Uniti a Sinistra per Cortona riteniamo impossibile tornare integralmente al passato in quanto sono cambiate le regole del gioco. La nostra idea di Sinistra si realizza partendo dal basso. Si è trasformata perché ci siamo trasformati noi, saltando oltre la nostra ombra, con pochi rimpianti. Stiamo lavorando per un mondo diverso: più giusto, più equo e libero. Per questi motivi ci siamo schierati e ci schieriamo a sinistra, alternativi alla destra, una destra che, nonostante i buoni propositi, non ha ancora fatto i conti col proprio passato e continua ad avere posizioni ultraliberiste, divisive, xenofobe e razziste, ma anche al centro sinistra, spesso, simile alla destra rispetto alla mera gestione aziendalistica dell’Ente.

Basti pensare alla Sanità o alle politiche del Lavoro (dal Job Act all’art.18); il centro sinistra negli ultimi anni è stato un vero e proprio esecutore di ciò che ha determinato la privatizzazione, l’alienazione dei beni pubblici e la gestione aziendale dell’ente pubblico in nome di “compatibilità” finanziarie, profitto e bilancio. Anteponendo gli interessi di gruppi economici e sociali rispetto a quelli della comunità, modificando norme cogenti per svilire le amministrazioni pubbliche e i suoi dipendenti, indebolendo la capacità contrattuale e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, allontanato le/i cittadine/i dalla partecipazione e, di conseguenza, dal voto.

I nostri scopi

A fondamento della nostra organizzazione abbiamo redatto e sottoscritto un CODICE ETICO. Nostra stella polare; punto condiviso di interessi nei confronti della collettività che ci ha portato ad essere UNITI e schierati a sinistra. Come recita lo Statuto di “Uniti per Cortona” (Art. 2) quei valori sottesi alla nostra iniziativa che non possono essere disattesi. E al tempo stesso ci impegniamo a:

  • Usare un nuovo linguaggio adatto ai tempi che stiamo vivendo
  • Prendere quanto di buono la Sinistra ha fatto nella storia della politica, sia in Italia che nel mondo
  • Prendere coscienza delle grandi trasformazioni di questi ultimi anni
  • Guardare al futuro senza perdere i valori fondamentali della cittadinanza.

La progressiva astensione dal voto, infatti, ci ha spinto, comprendendone le cause, a dare risposte concrete e costruttive ai bisogni d’una comunità in cammino che merita il meglio dalla Politica. Riportando alle urne e al governo democratico del Comune, un popolo amareggiato che ha perso fiducia su chi l’ha rappresentato, in nome di “una vera nuova Sinistra” (né ideologica né settaria) dalla vocazione civica e popolare, che vuol ridare protagonismo alle persone intese come singoli e come associazioni. Quindi, ridando forza e credibilità al nostro Paese, alla nostra Comunità, valorizzandone potenzialità e risorse; i nostri prodotti locali, le nostre colture e i lavoratori che resistono e amano il territorio. Le scuole. Le associazioni di volontariato. Tutti coloro che collaborano a rendere Cortona una città e un territorio in cui vivere.

La nostra amministrazione sarà basata sull’ascolto e sul dialogo con tutti i cittadini, senza distinzioni.  Nel nostro programma ci sono idee innovative e di cambiamento, con parole che dovranno trasformarsi in fatti.

Le nostre proposte

L’AMMINISTRAZIONE

Trasparenza: il Comune deve essere una casa di vetro perciò occorre creare strumenti di partecipazione reale ai processi decisionali dell’Ente. Prevedere canali di dialogo e comunicazione diretta tra l’amministrazione e la cittadinanza per informarsi reciprocamente, conoscere criticità, bisogni, istanze e ricercare soluzioni, promuovendo una cittadinanza attiva, ridando significato proprio alla “politica”, recuperando un rinnovato senso civico e la consapevolezza di appartenere ad una comunità inclusiva, accogliente.

Sebbene non sia più possibile istituire le Circoscrizioni perché la legge lo vieta, il nostro intento è di istituire e formalizzare i COMITATI di PARTECIPAZIONE al fine di “creare rete”, tra tutte le Frazioni del nostro comune, integrata a tutte le associazioni del territorio. Comitati di Partecipazione quali organismi apartitici senza scopo di lucro, che rappresentino esigenze e istanze del territorio interessato. Ciò consentirà un dialogo diretto e costante con l’intero territorio al fine di evitare situazioni spiacevoli di clientelismo e logiche di favore che spesso hanno caratterizzato il territorio.

Educazione, Istruzione e Associazioni Sportive

Mentre l’educazione formale si svolge essenzialmente nelle scuole; quando si parla di educazione non formale il Comune deve far sì che tutta la collettività contribuisca a questo scopo fondamentale. In una visione di comunità che mette al centro la persona ed il suo habitat l’educazione va intesa a 360° per una crescita culturale di tutta la comunità ed una cittadinanza attiva.

Pertanto riteniamo che Scuola, Associazioni ed Amministrazione debbano essere la faccia della stessa medaglia al fine di formare i cittadini del domani. In tale ottica è necessario:

  • potenziare il trasporto scolastico all’interno di tutto il territorio
  • ⁠potenziare l’orario di apertura delle scuole con progetti ad hoc, al fine di stabilire patti educativi di comunità e compartecipazione tra scuola e Comune, per rafforzare un’alleanza educativa permanente e promuovere il concetto di “scuola come bene comune”, al fine di dare concreto sostegno alle famiglie anche per “aiuto compiti”, integrazione culturale e linguistica.
  • sostenere concretamente genitori e famiglie non solo con bonus e/o ticket ma con aiuti strutturati alle famiglie e ai neo genitori ( Bonus nuovi nati, buono spesa presso farmacia comunale o negozi associati all’iniziativa)
  • ⁠creare e favorire la creazione di centri di aggregazione giovanile per contrastare la dispersione scolastica favorendo interazione e crescita sociale
  • rafforzare e ampliare i servizi 0-3 (Nidi d’infanzia) in relazione alle nascite e allo sviluppo dell’infanzia
  • recuperare immobili pubblici per unificare le sedi scolastiche in ambienti idonei recuperando a destinazione pubblica e comunitaria aree di grande interesse storico-culturale

Perciò la collaborazione è rivolta a tutti (cittadini, scuola e associazioni sportive) onde promuovere e valorizzare ogni disciplina sportiva, sia agonistica sia dilettantistica sia di avviamento allo sport, educazione alimentare e cura del benessere.

In particolare: Sport e Scuola

La promozione dello sport a livello comunale è importante per migliorare la qualità della vita dei cittadini e creare una comunità attiva e sana. Cosa manca in termini di strutture sportive, programmi e opportunità?

Coinvolgere popolazione, società sportive scuole è fondamentale per rispondere al senso di questa domanda, focalizzando le reali esigenze dei cittadini. Saranno promossi incontri pubblici e sondaggi, al fine di coinvolgere la comunità nel processo decisionale, valutando l’idoneità delle strutture sportive esistenti e pianificandone nuove se necessarie. Inclusi campi da gioco (calcio, basket, rugby) palestre, piscine, piste ciclabili e sentieri per jogging. Una politica comunale inclusiva per lo sport può migliorare molto la salute e il benessere di tutti i cittadini. A tale scopo, privilegiando relazioni continue tra Comune e associazioni ed esperti sportivi, il nostro programma prevede:

  1. Dialogo e collaborazione con tutte le associazioni sportive in incontri organizzati (anche attraverso i Comitati di Partecipazione) dove recepire ogni esigenza, opinioni e suggerimenti.
  2. Coinvolgendo nei processi decisionali le associazioni sportive, esse saranno protagoniste nei processi di pianificazione di nuove strutture sportive e nella definizione dei programmi da realizzare.
  3. Collaborazioni e partnership in eventi sportivi condividendo risorse e promuovendo iniziative comuni. Compresa la gestione di strutture esistenti.
  4. Sponsorizzazioni e finanziamenti alle associazioni impegnate a promuovere lo sport (non solo agonistico) nella comunità, d’intesa anche con sponsor privati.
  5. Riconoscimento e visibilità delle associazioni sportive attraverso comunicati ufficiali, siti web del comune o social media, divulgando il loro contributo alla vita sportiva locale.
  6. Formazione e supporto con proprie risorse a tutte le associazioni sportive promotrici di nuovi sport o nel pianificare eventi incentivanti cura e benessere fisico e mentale.
  7. Monitoraggio e valutazione congiunta con le associazioni sportive per promuove il monitoraggio sull’efficacia delle politiche e dei programmi.

Curati dal Comune i rapporti tra scuola e società sportive, promuovendo incontri con personale specializzato, per portare nelle scuole alta qualificazione, volta a migliorare percorsi della salute ai bambini delle scuole primarie. Lo stesso dicasi per migliorare le strutture ludiche esterne, sia nelle scuole che nei luoghi di sport attivo, dove riservare spazi a iniziative predilette dai giovanissimi. Creare o segnalare luoghi e percorsi per attività fisica per tutte le età, sia a piedi che in bicicletta. Inoltre, sarà attuato un piano di informazione a tutta la cittadinanza sull’utilizzo delle azioni di primo soccorso, in attesa che arrivi l’ambulanza, promuovendo tra le varie associazioni corsi BLSD, per l’utilizzo del defibrillatore, rivolto a tutti; informando e segnando i punti di reperibilità degli strumenti salva vita.

La politica sportiva ci è molto cara e quindi, a prescindere dall’Ente o Federazione alle quali siano affiliate le associazioni sportive, riteniamo essenziale promuovere lo SPORT per lasciare un segno nella gestione della nostra città.

In tale ottica ci concentreremo su questo:

1)  Sul ruolo dell’Assessorato allo Sport e del Dirigente del Servizio Sport, sulla continuità della loro azione e sulla loro dotazione finanziaria, volano di sostegno al volontariato sportivo organizzato all’interno di tutte le associazioni sportive dilettantistiche locali, principalmente quelle che svolgono attività giovanile, sulla base di progetti qualificati e documentati di valenza tecnica ed educativa.
2)     Programmazione di eventi sportivi non solo di vertice ma anche medio-piccoli: finali, feste dello sport, eventi regionali e/o nazionali giovanili che aggiungano anche valori turistici ed economici al territorio rilanciando temi relativi al turismo sportivo e al marketing territoriale (anche con strategie di partnership cercando di “fare rete” tra attori diversi).
3)  Supportare l’Assessorato nell’analisi di progetti promozionali,  definendo  criteri sia per l’assegnazione di fondi sia per la gestione delle strutture sportive comunali e, più in generale, nel cogliere i bisogni delle associazioni sportive.
4) Condivisione dei criteri nell’assegnazione dei finanziamenti, derivanti dall’applicazione del Regolamento per la concessione di contributi economici, ai progetti sportivi presentati, tenendo conto di parametri qualitativi, l’effettiva realizzazione, la continuità nel tempo, il coinvolgimento ed il valore educativo-sociale degli stessi (anche in collaborazione con le altre Istituzioni).
5)  Ridefinizione delle priorità nella concessione degli impianti sportivi comunali, e, più in generale, del “Regolamento Uso e Gestione impianti sportivi”.
6) Attenzione allo sport di base, amatoriale, per ragazzi, per anziani, nei vari livelli di contribuzione e assegnazione, ricordando che lo sport d’élite nasce grazie anche alla moltitudine di bambini che giocano col contributo disinteressato delle piccole società sportive e al loro lavoro di promozione (chiedendo quindi ascolto, pari opportunità, rispetto e dignità pur essendo meno famosi, meno bravi, meno ricchi).
7) Continuità e concretezza nell’impegno di riqualificare e mettere a norma l’impiantistica sportiva scolastica e pubblica (alcune oggi con seri problemi di decoro e sicurezza), di implementare nuove strutture sportive pubbliche degli sport più praticati.
8) Individuare e valorizzare spazi pubblici (a partire dai parchi, alle nostre coline, alla nostra montagna) per lo sport “non organizzato” dei cittadini, per consentire a tutti di praticare sport all’aria aperta.

9)  Stabilire contributi a famiglie in difficoltà economica, non in grado di corrispondere il costo alle società sportive per l’attività dei figli, individuando pure strategie nel riutilizzo di materiale sportivo. Tutto questo (progetti sportivi, formativi, educativi) appartiene al concetto di sport di cittadinanza, riconoscendo il ruolo sociale dello sport, grazie alle nostre società di base, che comprende:

  • Formazione, intesa come educazione che accompagna il cittadino nell’arco della propria vita;
  • Prevenzione nei confronti dei danni derivanti dagli stili di vita non corretti;
  • Inclusione e coesione sociale, una grande sfida per tutta la società civile;
  • Educazione alla democrazia, alla legalità, al rispetto, alla responsabilità, al senso della collettività.

 

POLITICHE SOCIALI

Favorire iniziative sociali ed economiche per cercare di arginare la fuga dei giovani. Sostenere e accrescere centri di aggregazione (riaprendo quelli chiusi) impegnandoci alla diffusione di attività culturali nel territorio.  Creare nuovi punti di ritrovo per la vita ordinaria (parchi, aree verdi, giochi per bambini ecc.) e per lo sviluppo di attività culturali e artistiche (locali per fare musica, teatro, fotografia ecc.) in tutte le zone che negli anni sono state “abbandonate” (Frazioni comprese).

Le scuole dovranno essere facilmente accessibili e dovranno essere garantiti i necessari livelli di sicurezza e di decoro.  Nessun bambino/ragazzo dovrà essere discriminato, specie quando una famiglia non può permettersi le spese per il corredo scolastico nonché le tasse necessarie alle iscrizioni, al trasporto, alla mensa o all’acquisto di materiale didattico. Le lezioni saranno affiancate da incontri sulla salute, sull’alimentazione, su stili di vita corretti, l’ambiente, l’educazione civica, le tradizioni e la cultura popolare.  Chiederemo alle società sportive di progettare manifestazioni per stimolare giochi di squadra.

ASSOCIAZIONI di VOLONTARIATO (POLITICHE SOCIALI)

Quanto detto per lo sport vale per il volontariato sociale e culturale.

Fornire a tutte le associazioni attive i supporti necessari per soluzioni pratiche alle loro richieste. Creare eventi utili ai cittadini per gestire i servizi alla comunità.
L’amministrazione comunale valorizzerà in ogni modo il prezioso contributo dei volontari, che, con l’impegno quotidiano, promuovono la coesione sociale e valorizzano cultura e bellezze del nostro territorio. Coinvolgere popolazione, associazioni volontarie e scuole è fondamentale per realizzare la coesione fra le persone, come obiettivo della politica comunale.

Anche in questo caso, quindi, abbiamo previsto:

  1. Dialogo e collaborazione con tutte le associazioni di volontariato attraverso incontri organizzati e comitati di partecipazione onde sviluppare concretamente esigenze, opinioni e suggerimenti.
  2. Coinvolgimento, nei processi decisionali, delle associazioni quali parte attiva nel processo decisionale riguardo al sociale, nella pianificazione di nuove possibili strutture o nella definizione di programmi da realizzare.
  3. Collaborazioni e partnership in eventi con le associazioni. per condividere risorse e promuovere iniziative comuni e anche per gestire strutture esistenti.
  4. Sponsorizzazioni e finanziamenti alle associazioni impegnate a promuovere servizi nella nostra comunità.
  5. Riconoscimento e visibilità al lavoro delle associazioni nelle comunicazioni ufficiali, siti web del comune o social media al fine di divulgare i loro contributi.
  6. Formazione e supporto a tutte le associazioni che promuovano iniziative o pianifichino eventi volti a sensibilizzare alla cura e al benessere
  7. Monitoraggio e valutazione congiunta alle associazioni di volontariato al fine di monitorare l’efficacia delle politiche e dei programmi.

Agevolare e sviluppare il rapporto tra scuola e società di volontariato, promuovendo incontri, anche con persone specializzate, per portare nelle scuole alta qualificazione rivolta a migliorare l’assistenza e suggerire possibili percorsi per bambini, giovani e anziani.

In tale ottica ci impegniamo a dare:

  • Forte ruolo all’Assessorato alle Politiche Sociali anche finanziario, quale volano di sostegno al volontariato specie a quello che svolge attività sulla base di progetti qualificati a valenza tecnica e assistenziale rispetto all’esigenze dei cittadini.
    2) Attrazione e sostegno alla realizzare eventi di sensibilizzazione anche medio-piccoli: feste del volontariato, eventi regionali e/o nazionali giovanili che aggiungano anche valori turistici ed economici al territorio, rilanciando temi relativi al sociale (con strategie di partnership cercando di “fare rete” tra attori diversi).
  • Valorizzare l’attività continuativa delle Politiche Sociali, attraverso i rappresentanti delle associazioni a supporto dell’Assessorato nell’analisi di progetti promozionali, sia nel definire criteri sia per assegnare fondi sia per la gestione di strutture comunali e, più in generale, nel cogliere bisogni.
    4)  Condividere criteri nell’assegnare finanziamenti, applicando il Regolamento per la concessione di contributi economici ai progetti presentati, con parametri di: qualità, effettiva realizzazione, continuità nel tempo,  coinvolgimento e valore educativo-sociale degli stessi (anche in collaborazione con  altre Istituzioni).
  • Analisi e ridefinizione delle priorità nel concedere strutture comunali.
  • Individuare e valorizzare spazi pubblici per le associazioni di volontariato riaprendo fondi dismessi e/o incentivando recuperi degli stessi per dare a tutti la possibilità di svolgere serenamente la propria attività.

Tutto questo (progetti sportivi, formativi, educativi) risponde al concetto di associazionismo di cittadinanza, riconoscendo il ruolo sociale che il volontariato svolge grazie anche alle nostre risorse di base, che comprende:

  • Formazione, intesa come educazione che accompagna il cittadino nell’arco della propria vita;
  • Prevenzione nei confronti dei danni derivanti da stili di vita non corretti;
  • Inclusione e coesione sociale, una grande sfida per tutta la società civile;
  • Educazione alla democrazia, alla legalità, al rispetto, alla responsabilità, al senso della collettività.

La politica non deve limitarsi al palazzo, si deve svolgere per le strade, tra la gente, stimolando la partecipazione e mettendo al centro valori, idee ed esigenze.

LAVORO

Uniti a Sinistra per Cortona è consapevole della complessità della grave crisi economica e sociale in atto perciò riafferma il lavoro priorità assoluta di ogni strategia economica e governativa a ogni livello, da quello centrale a quello locale.

Intendiamo porre al centro dell’agenda politica il tema del lavoro in collaborazione col mondo della produzione sia di beni materiali e sia di servizi secondo la vocazione del nostro territorio e dei necessari processi innovativi. Vogliamo contribuire attivamente a politiche di governo del territorio dove ognuno, con le sue specifiche competenze, possa contribuire a trovare le migliori soluzioni possibili non solo per superare la crisi ma, in particolare, per trovare nuove occasioni che il nostro territorio può cogliere.

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro sarà, per quanto spetta al Comune, un tema fondamentale di politica e crescita.

A tale proposto intendiamo:

In materia di APPALTI PUBBLICI e CONVENZIONI

  • stabilire un freno al c.d. massimo ribasso sia negli appalti pubblici che nelle convenzioni, visto che questo principio troppo spesso si ripercuote in modo negativo nei lavoratori e nella qualità dei servizi
  • redigere, di concerto con tutte le professionalità in campo, protocolli d’intesa per ottenere trasparenza nelle procedure contrattali, verifiche e controllo dei salari nonché delle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro al fine di far rispettare tutte le norme previste dai CCNL e dalle leggi vigenti
  • aprire un confronto serrato con gli Enti Addetti al controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro recuperando il terreno perso negli ultimi anni per riappropriarsi di quel ruolo che, anche dietro l’impoverimento della crisi, rischia di smarrirsi nell’impossibilità di dare risposte concrete
  • Lotta al caporalato e all’evasione contrattuale, contribuitiva e fiscale a tutti i livelli, ma soprattutto nel lavoro sotto ogni forma simulata o artefatta

La fase di avvio sarà affidata creando una struttura in grado di intervenire sull’urgenza di adeguate politiche per il lavoro e per la sua stabilità ed essere di vero confronto concreto e costante con tutte le imprese locali al fine di rilanciare, a tutti i livelli, l’economia di questo Territorio, dal manifatturiero al turismo.

In materia di EDILIZIA

  • Riattivare il volano dei lavori pubblici almeno sui comparti essenziali, quali scuole e viabilità, recuperando ed intervenendo in tutte quelle opere che attualmente sono in totale abbandono o pericolo
  • Stilare protocolli d’intesa sulla trasparenza delle procedure di appalto
  • Riqualificare e messa a norma di tutto il patrimonio edilizio esistente, a cominciare da quello pubblico, senza produrre nuovo consumo di suolo e cementificazione. In tale ottica procederemo ad una semplificazione e sburocratizzazione delle norme, anche al fine d’incentivare l’uso sociale del patrimonio pubblico esistente.
  • Fermare le alienazioni di beni pubblici come ad esempio l’Ostello ed il Vecchio Ospedale. La vendita non è la soluzione, un buon Sindaco deve fare in modo che le opere siano riqualificate e messe in sicurezza al fine di potervi operare in tutta tranquillità.

In materia di AGRICOLTURA

  • Espandere le produzioni di eccellenza, valorizzandole e sponsorizzandole adeguatamente, favorendo i giovani che si affacciano al mondo agricolo
  • La filiera corta, locale rintracciabile, è una scelta che deve essere condivisa dall’intero sistema sociale locale, con attenzione al mutamento o all’abbandono delle produzioni, introducendo il principio dell’ampliamento delle varietà colturali e della salvaguardia di quelle autoctone
  • Con l’arrivo dell’acqua in Valdichiana a fini irrigui (2° fase delle condutture provenienti dalla diga di Montedoglio) si apre una nuova fase che richiede, a ogni livello, cambi di mentalità al fine di ottenere uno sviluppo ecosostenibile di tutta la vallata. Non va dimenticato, infatti, che per la produzione agricola l’acqua rappresenta un bene essenziale. In tal senso il nostro Comune darà impulso a contribuire a creare diramazioni per dare servizi localizzati
  • Valorizzare ed incentivare i consumi dei prodotti locali attraverso esperienze di commercializzazione, facendo accordi con le maggiori catene di distribuzione e poli commerciali. al fine di definire maggiori legami tra produzione e grande distribuzione, lavorando ancor di più sullo sviluppo agro alimentare perché diventi anche di attrazione turistica e ambientale.

Attualmente il settore vitivinicolo rappresenta uno dei comparti più attivi dell’intero Comune di Cortona. Il vino Cortonese ha guadagnato consensi e spazi di mercato che fanno ben sperare per una ripresa, abbiamo aziende vitivinicole nelle primissime posizioni a livello internazionale. Lo stesso dicasi per l’olio. La tipicità di questo olio è data dalla tecnica di coltivazione dell’olivo, dalla tradizionale trasformazione e dallo stretto rapporto tra il prodotto e la salubrità dell’ambiente. L’olio della colline Cortonesi ha un importante ruolo nutrizionale, anche in considerazione degli elementi costitutivi di alta qualità. Valorizzare questa tipologia di prodotti significa far crescere la nostra terra.

Per alcune tipologie di alimenti (es. aglione, finocchio) prodotti in basse quantità ma di elevata qualità, caratteristici del nostro territorio, considerati prodotti di “nicchia”, è necessario incentivarli atteso che rappresentano la vera ricchezza del territorio e che vanno tutelati e garantiti come patrimonio da conservare al di là del loro potenziale economico

Tra gli aspetti principali che distinguono le attività agricole nel nostro territorio, è infatti la totale mancanza di strutture di trasformazione dei prodotti base.

Non esiste più, ad esempio, una cantina sociale. Importanti aziende produttive si sono interessate al nostro territorio, con le quali dovremo sviluppare relazioni costruttive a favore del territorio ma senza deprimere la nostra imprenditoria locale. Minaccia che ad oggi si paventerebbe. Alcune di queste grandi imprese, ad oggi, avrebbero svilito e svalutato certi prodotti della Valdichiana a tal punto che molti imprenditori agricoli di piccole/medie dimensioni stanno pensando seriamente di chiudere i battenti. Antinori ha realizzato un centro logistico, senza la raccolta di uve locali; Aboca commercializza prodotti che provengono da tutto il mondo, ma non quelli della Valdichiana; il Gruppo Cremonini sta cercando di espandersi anche sul nostro territorio, mettendo in difficoltà piccoli produttori locali al fine di rinforzare i proprio marchio rivolto essenzialmente alla grande distribuzione; mentre le Bonifiche Ferraresi, che hanno acquistato il pastificio Fabianelli, hanno investito in nocciole ed uliveti intensivi per conto di Farchioni.  

Anche l’allevamento della Carne Chianina sta lentamente scomparendo.

Riteniamo quindi fondamentale e imprescindibile restituire a tutti i produttori primari locali le loro vere competenze, in modo da portare vantaggi a tutta la comunità sia in termini economici che qualitativi.

Le nostre idee verranno promosse anche e soprattutto a livello regionale in modo da integrare la politica attuale che poco si interessa a questo tipo di obiettivi.

Riuscire a promuovere la nascita di una cooperazione che rivitalizzi questa economia per portare vantaggi ai proprietari e allo stesso modo al territorio è uno dei nostri obiettivi.

In materia di AGRITURISMO

Il turismo in campagna è ormai una forma di vacanza in forte sviluppo. Nel nostro territorio questo tipo di attività si è sviluppata a tal punto da superare, o addirittura negare, le sue caratteristiche iniziali. L’Agriturismo, infatti, avrebbe dovuto rappresentare un’integrazione all’attività economica dell’azienda agricola e non essere in contrapposizione alle strutture alberghiere e/o ristoranti della nostra zona.  In tale ottica riteniamo, anche al fine di rilanciare le attività ricettive del nostro territorio, che l’Agriturismo torni ad essere legato alla riscoperta delle radici del mondo rurale, alla bellezza della natura e del paesaggio, alla civiltà enogastronomica e non un mero centro di vacanza.

Per questo intendiamo:

  • Recuperare la montagna, anche, attraverso forme associative, coinvolgendo ogni parte interessata del nostro territorio per alcune produzioni agricole legate alla montagna (miele) e attività faunistica-venatoria nonché sviluppando un serio progetto zootecnico che individui soluzioni funzionali all’utilizzo del territorio e alla sua valorizzazione.

CULTURA

Partendo dai principi regolatori, nella nostra idea di Comune è prioritario ricostruire il senso di comunità a partire dai numerosi luoghi (piazze, spazi sociali ecc.) di cui Cortona e il Territorio sono ricchi. La cultura, bene fondamentale per la comunità, come tale deve essere appannaggio di tutte le frazioni. Cortona rappresenta sicuramente la nostra stella polare ma le frazioni dovranno essere le numerose stelle che formano l’insieme del firmamento.

Verranno proposti ed incentivati:

  • percorsi della fede
  • percorsi gastronomici
  • percorsi di salute e benessere

al fine di valorizzare tutte le zone del nostro meraviglioso territorio e di consentire un turismo lento e stanziale. Abbiamo la fortuna di avere paesaggi meravigliosi, circondati da splendida natura e costellati di chiese e luoghi di culto, siti archeologici e strade ciclabili, beni che dovranno essere connessi a un turismo che non necessariamente esige posti macchina quanto, piuttosto, progetti e idee che inducano il turista a vivere il nostro territorio.

In tale ottica:

  • favoriremo i percorsi di montagna (camminate e trekking)
  • valorizzeremo il percorso ciclabile del canale maestro con punti di ristoro, info point e collegamenti con i siti principali
  • collaboreremo con tutti coloro che avranno idee e progetti in tal senso
  • riqualificheremo tutti gli spazi verdi, i parchi urbani legandoli, per quanto possibile, tra loro e tra essi e punti strategici come ad esempio le poste, la stazione ferroviaria, la casa della Salute, l’Ospedale e la Farmacia

Promuoveremo ogni tipo di attività culturale volta a questo tipo di progetto.

CORTONA CENTRO STORICO

Il Centro Storico merita analisi approfondite e puntuali. Il centro storico non ha più abitanti né una vita sociale; il suo tessuto economico ruota ormai solo attorno al turismo.  Mancano servizi (e spazi per scuole, biblioteca e archivio comunale) e, fino ad oggi, nessuna amministrazione ha saputo riutilizzare né l’ex Ospedale né l’Ostello, messi persino in vendita, rispettivamente, dalla Provincia e dal Comune.

E quindi necessario ed urgente prevedere un grande piano di edilizia popolare (affitti calmierati, acquisti agevolati di immobili ecc.), che coinvolga gli istituti di credito, amministrazione e cittadini, al fine di riportare giovani coppie ad abitare Cortona anche prevedendo agevolazioni e contributi. La nostra idea è che Cortona torni ad appartenere a tutti i cittadini e alle persone che a Cortona svolgono la loro attività lavorativa. Istituiremo servizi navetta su tutto il territorio, nonché dai principali parcheggi di Camucia, in modo da consentire il “parcheggio dentro le mura” essenzialmente a chi risiede o lavora a Cortona. I parcheggi dovranno essere gestiti anche attraverso App e sistemi informatizzati in modo tale che chi dovrà “parcheggiare a Cortona non potendo usufruire della navetta”, avrà la possibilità di prenotare il parcheggio e parcheggiare.

Il Parterre non è un parcheggio. Il Parterre deve tornare ad essere luogo di incontro, passeggio e scambio.

CAMUCIA

Il sogno di creare una città gemmata di Cortona ai suoi piedi è miseramente fallito.

Camucia nel tempo è diventata un sobborgo, una sorta di periferia culturale e non già una capitale della Valdichiana; è stata praticamente cementificata ovunque e al momento ci sono troppe case e gli abitanti in netto calo.

La nostra proposta è quella di riqualificarne tutte le zone (es. Pinetina e zona asilo nido) in modo da rendere la piazza fruibile e sicuramente maggiormente vivibile.

In materia di ECONOMIA

Il nostro Comune basa la propria economia sul turismo e quindi è di vitale importanza creare un modello sano, genuino e bello capace di attrarre un turismo sensibile alle nostre risorse (agricoltura biologica con prodotti km zero, luoghi della fede, siti archeologici, la montagna, le numerose chiese del territorio, val di Pierle, Farneta, Le Celle, canale maestro, agriturismo) e alla qualità della vita nel nostro comune.

Potendo scegliere una città, si sceglie un luogo bello ma anche dove si vive bene, dove ci sia il verde, ospedali che funzionano, mezzi di trasposto pubblici, poli sportivi per i figli, nidi e asili pubblici curati. Potendo andare in vacanza in un luogo d’arte, si vorrebbe non una cartolina simulata ma un posto vero con gente vera, dove potersi muovere coi mezzi pubblici, a piedi, in bici e dove esistano punti di informazione che sappiano aiutare a muoversi in quel luogo.

Cortona offre tutto questo: bellezze naturali e culturali, paesaggi mozzafiato, ma dobbiamo garantire, come amministrazione, che tutto questo funzioni al meglio affinché le persone possano godersi il silenzio, la calma e la qualità della vita sia nel centro storico che nelle frazioni. Il turista deve avere la possibilità di fermarsi tra una chiesa e l’altra, tra un sito archeologico e l’altro, andando per i boschi della nostra montagna, oppure per la nostra campagna, o ancora in una cantina e anche che in un frantoio per assaporare le nostre delizie. In questo grande progetto non vanno dimenticati tutti i musei del nostro territorio che saranno gratuiti tutti i giorni per i residenti e pubblicizzati ad ogni livello.

Per favorire l’economia sarà necessario inoltre:

  • Promuovere eventi culturali e ludici per un turismo di territorio esteso alle frazioni
  • Progettare o riqualificare il Cinema all’aperto
  • Progettare Convegni e Appuntamenti a tema con scrittori, musicisti e personaggi di spessore culturale
  • Riqualificare zone, circoli chiusi e impianti sportivi come punto di ritrovo nelle frazioni
  • Ascolto di associazioni: sportive, culturali, giovanili per patrocinio di eventi

TERRITORIO-AMBIENTE-VIABILITA’

La ricerca e lo sviluppo di una mobilità sostenibile è alla base del rispetto del nostro ambiente. Ci concentreremo quindi in una corretta pianificazione delle infrastrutture: con piste ciclabili a collegamento di alcune frazioni e dei nodi più importanti (non solo turistici), con percorsi pedonali protetti all’interno di Camucia, spazi a verde (parco urbano in zona piscina) collegati con ciclabili ai punti culturali come le tombe etrusche, la stazione, la biblioteca e, tramite l’Esse, a siti più lontani.

  • Creeremo un servizio di bus navetta da e per Cortona-Stazione-Camucia-Ospedale Fratta
  • Creeremo orti botanici, piantumazione di verde e aree verdi soprattutto dove sono i parcheggi pubblici, lungo le strade, nei giardini (ex maialina).
  • Vista la vicinanza con il polo scolastico piazza Chateaux Chinon dovrà essere a verde e non solo colate di cemento
  • Nell’area della piscina dovranno essere previsti altri impianti per lo sport, aree verdi, per ricreazione e intrattenimento (cinema-teatro) e non ultimo prevedere un nuovo spazio cimiteriale, a meno che non sia scelto lo sviluppo del cimitero di S. Marco in Villa.

 

Favorire il risparmio energetico sensibilizzando la popolazione ai temi di eco-sostenibilità e incentivando il fotovoltaico nei cimiteri, nelle scuole, negli impianti pubblici, ecc. Alla base di tutte le nostre analisi e proposte programmatiche c’è una visione critica e alternativa a quella basata sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse economiche, ambientali e umane che hanno caratterizzato l’economia capitalistica dei cosiddetti paesi sviluppati e che stanno portando alla distruzione del pianeta.

Il nostro motto è: Riduzione dei consumi e degli sprechi (dal territorio, alle risorse ambientali, dall’acqua alle energie, ivi compresa la riduzione delle emissioni con un piano della mobilità territoriale pubblica e privata) – Recupero – Riciclo – Riuso

Energie alternative:

  • NO alle coltivazioni di pannelli solari (al momento già regolamentate dalla normativa regionale) che sottraggono terreni all’agricoltura, a vantaggio del mero profitto e delle speculazioni finanziarie. Questo tipo di “coltivazione” impoverisce il territorio sia dal punto di vista paesaggistico-culturale che da quello delle produzioni tipiche e di qualità legate ai piccoli produttori locali, vere sentinelle del territorio
  • SI’ agli incentivi dell’autoproduzione di energia (fotovoltaico e solare termico) in primo luogo da parte dell’ente locale (scuole edifici pubblici, palestre ecc.) ma anche di privati (capannoni industriali, e simili)
  • SI’ alla nascita di comunità energetiche (a partire dalle frazioni) per la produzione di energie rinnovabili con impianti fotovoltaici prevedendo l’elaborazione di un piano comunale per l’energia che regoli l’acquisizione e distribuzione di fondi necessari allo sviluppo di infrastrutture energetiche

Il nostro territorio non dovrà essere più violentato. Alle nuove costruzioni favoriremo il recupero di quelle esistenti. Camucia, Terontola, Mercatale e tutte le altre frazioni verranno ridisegnate in funzione delle reali esigenze economiche e sociali degli abitanti. Verranno favoriti i consumi a basso impatto ambientale ed a chilometro zero, verranno create isole ecologiche dove i rifiuti, grazie ad accurata selezione, saranno recuperati e trasformati in nuove risorse, valorizzabili attraverso contratti con consorzi di recupero o direttamente con gli utilizzatori finali dei materiali. Se dobbiamo pagare qualcuno preferiamo che siano nostri cittadini che lavorano allo smaltimento differenziato a godere degli effetti di questo processo virtuoso non altri.

Rispetto all’energia, le nostre volontà sono riassumibili in due principi:

  • autonomia energetica, ottenuta con impianti costruiti e gestiti da tecnici e manodopera locale;
  • ricaduta dei benefici, che dovranno andare a tutti i cittadini o in riduzione della tassazione locale o in riduzione delle bollette.

GESTIONE RIFIUTI:

  • Progressivo sviluppo che porti ad una tariffa puntuale
  • Creazione di maggior numero di aree di conferimento nel territorio
  • Analisi della qualità del servizio attuale al fine di migliorare il sistema di spazzamento e pulizia dei centri abitati vanno migliorate
  • Pianificazione ad hoc per la gestione dei rifiuti nel centro storico di Cortona
  • Eliminazione dei rifiuti dalle aree boschive prevedendo giornate a tema in materia di pulizia del territorio
  • Eliminazione dei rifiuti tossici ancora presenti nel territorio
  • Sensibilizzazione delle 4R: riduco, riutillizo, recupero; riciclo
  • Modifica del sistema “porta a porta” per le zone ove questo ha miseramente fallito. I cassonetti dovranno essere diversi rispetto a quelli attuali e coprire tutto il territorio
  • Incentivi al cittadino per il corretto smaltimento dei rifiuti: introduzione di tessera nucleo familiare per smaltimento rifiuti con cassonetti elettronici e sconto in bolletta pesando l’indifferenziato
  • Maggiori controlli e multe per errori ripetuti e dolosi

 

TARIFFE

Uniti a Sinistra per Cortona non giustifica l’aumento delle tariffe in questo particolare momento, avendo salari e pensioni più basse dell’Europa. Con l’aumento delle tariffe si riducono le entrate all’interno delle famiglie, mettendo in difficoltà economica intere famiglie; è quindi necessario che vengano bloccate e Uniti a Sinistra per Cortona si adopererà perché questo avvenga.

Il nostro obiettivo, infatti, è volto a riportare la mensa scolastica “gratuita” o, quanto meno, a ricondurre le tariffe a prezzi particolarmente agevolati

 

CORTONA SVILUPPO

La Cortona Sviluppo S.p.A, è una società in house al 100% di proprietà del Comune di Cortona e nella sua più che trentennale storia ha avuto fasi di alto e di basso. Nel suo atto costitutivo prevede un gran numero di servizi e proprio per questo motivo è una società che offre grandi opportunità: dalla promozione turistica alla convegnistica, dalla gestione della farmacia ai servizi cimiteriali, dal mattatoio al Vitellone. Ad essa verranno affidati, previa costituzione di una struttura ad hoc, la gestione dei servizi pubblici di bus Navetta, la gestione dei parcheggi nonché la reinternalizzazione per la gestione e la riscossione delle entrate (oneri fiscali di pertinenza del Comune) al fine di procedere al recupero del credito che purtroppo è, in questi ultimi anni, aumentato a dismisura.

 

SALUTE

Riteniamo che non sia un buon Sindaco se non si occupa prioritariamente delle questioni della salute e della protezione sociale dei concittadini. Di conseguenza è fondamentale, tenendo conto delle svariate norme regionali che sussistono a questo proposito, l’azione dei comuni in termini di controllo, proposta, e ‘rivendicazione’ nei confronti del livello regionale e delle aziende sanitarie. L’applicazione rigida del modello aziendalista ha annichilito la questione del governo democratico della sanità e del sociale. Invece, a 40 anni dall’entrata in vigore della legge 833, uno dei suoi capisaldi, il legame col territorio, deve essere con forza riaffermato.

Alcuni riferimenti generali:

Tutti sappiamo che c’è stretta relazione tra condizioni socio economiche, ambiente, alimentazione e salute ragione per cui il profitto non può essere l’unico principio ordinatore del mondo; occorre, piuttosto, che ci sia una sfera pubblica che agisca in nome di un interesse generale di giustizia e coesione sociale.
L’ospedale non è l’unica sede in cui si tutela la salute; deve essere lo strumento finale a cui ricorrere dopo aver utilizzato gli altri. Rappresentati da una pianificazione urbanistica e una programmazione che mettano al centro la salute e la tutela delle risorse di supporto alla vita (aria, acqua, suolo, alimenti) e che indirizzino i cittadini verso l’assunzione di comportamenti ecologicamente corretti e salutari, interventi di screening, sostegno e promozione della medicina di base. 

Il momento storico, negli anni della ‘crisi senza fine’, è caratterizzato dall’aumento di precarietà, di povertà e di livelli di diseguaglianza, dalla contaminazione diffusa delle matrici ambientali e dal cambiamento climatico che aggravano tutte le precedenti criticità.

 Il sistema pubblico presenta diversi profili e tendenze alla privatizzazione ed è sottofinanziato. Le differenze regionali e locali sono in aumento e c’è, nella nostra Regione, un notevole incremento delle difficoltà d’accesso alle prestazioni (es. liste d’attesa). In questi ultimi anni si registra una tendenza al gigantismo aziendale (AREA VASTA) per perseguire fallaci economie di scala. I bisogni si fanno sempre più complessi (in primis l’epidemia di malattie croniche) e il personale è più disorientato e demotivato. I servizi sociali sono quelli che hanno subito i tagli più pesanti negli ultimi anni (ad es. la quantità di ore di assistenza domiciliare è tra le più basse tra i paesi Eu, il sostegno alla non autosufficienza è assolutamente carente).
La carenza di personale è la causa prima della difficoltà ad usare al meglio le dotazioni sanitarie di diagnosi e cura che ci sono, della difficoltà ad assicurare la indispensabile continuità dell’assistenza ospedale-territorio, delle liste di attesa e degli orari e delle condizioni di lavoro stressanti dei lavoratori nel settore socio sanitario (da 10 anni non c’è il rinnovo contrattuale in sanità!).

Un’altra mancanza importante è che spesso le aziende sanitarie non forniscono dati epidemiologici adeguati descrittivi dello stato di salute della popolazione e quindi dei bisogni di assistenza e promozione della salute.

Deve essere quindi riaffermato il diritto alla tutela della salute contro ogni forma di privatizzazione, palese o strisciante, e il diritto alla dignità del lavoro in sanità pubblica e privata.

I cittadini hanno diritto a una sanità universalistica e pubblica.

Sulla salute non è giusto fare profitti, quindi deve essere contrastata la strisciante privatizzazione di questi ultimi decenni (vedi, ad es., l’appalto ai privati di servizi sanitari all’interno delle strutture pubbliche, l’acquisto di prestazioni dai privati per ridurre le liste di attesa, potenziamento delle assicurazioni sanitarie private, mutue di categoria o addirittura aziendali che danneggiano la sanità pubblica) che rischia di riportarci alla situazione ante Riforma Sanitaria. In sintesi, dobbiamo porre nel nostro paese l’obiettivo di una ‘ri-pubblicizazione del servizio sanitario’.

A supporto di ciò, oltre a motivi etici relativi all’uguaglianza delle persone di fronte a un diritto fondamentale, stanno solidi dati e confronti internazionali sui sistemi pubblici che sono certamente quelli più economici e sostenibili.
Ferma restando l’importante funzione integrativa (ma non sostitutiva delle funzioni pubbliche) del volontariato (e più in generale della “cultura del dono”, così negletta negli sviluppi dell’attuale società liberista), non possono essere messi progressivamente sullo stesso piano l’erogazione dei servizi da parte dei privati rispetto al pubblico; si indurrebbe così la dismissione della gestione diretta e dell’erogazione di molti livelli di assistenza senza nemmeno valutare preventivamente costi e benefici.

Questi orientamenti sono stati spesso anche il cavallo di troia con cui si sono creati anche precarizzazione dei rapporti di lavoro e perdita di competenze del servizio pubblico. Dobbiamo far vivere la ‘protezione sociale’ come un diritto, e non lasciarlo collocare nella sfera del favore o della carità.

I nostri punti programmatici sono quindi rivolti:

  1. Alle Case della Salute (CdS) – Una una ogni 15/20 mila abitanti è la scelta organizzativa adeguata al fine di integrare i servizi sociali e sanitari e fronteggiare l’aumento della cronicità anche a seguito del crescente invecchiamento della popolazione. L’innovazione fondamentale che dobbiamo fare in sanità non è solo tecnologica e di iper specializzazione, ma soprattutto logistica e metodologica.

CdS come asse strategico su cui riorganizzare i servizi sociali e sanitari e investire risorse finanziarie e umane; non possono essere mere operazioni di facciata, come è avvenuto in tante situazioni, bisogna ripensare il modello organizzativo e le gerarchie nel sistema organizzativo, sia dei servizi sanitari, sia dei servizi sociali, calibrandoli sulle esigenze reali della popolazione. Se si vogliono ridurre gli accessi impropri al Pronto Soccorso, i ricoveri impropri negli ospedali, se si vuole evitare che persone anziane e adulti con problemi di non autosufficienza vengano dimessi dagli ospedali senza adeguati supporti a livello domiciliare, dobbiamo investire innanzi tutto sulle Case della Salute; scelta che ha anche ricadute economiche positive sui costi della sanità. Il bisogno di salute dev’essere riconosciuto prima dell’insorgere della malattia o dell’aggravamento (sanità d’iniziativa) e, per questo motivo, i Comuni devo richiedere e promuovere verso le aziende sanitarie un superamento dell’assistenza territoriale basata unicamente sulla erogazione di prestazioni, occasionale e frammentaria. Ci vuole una presa in carico complessiva della persona, non più soltanto risposte assistenziali all’emergere acuto del bisogno.

Occorre attribuire al Direttore di Distretto più poteri – E’ necessario un modello organizzativo a rete, non a piramide, che si muova in una logica di processo in cui chi governa il processo deve essere nelle Case della Salute, cioè bisogna rafforzare l’interfaccia tra bisogni ed organizzazione delle risposte ai bisogni; prevedere la necessità di affiancare ad Aziende grandi e sempre più legate alla sanità ospedaliera (comunque da ridiscutere, contro una eccessiva tendenza al gigantismo), zone distretto e Società della Salute forti con budget dedicati e competenze sociosanitarie.

Per realizzare il cambiamento è fondamentale un nuovo atteggiamento di coinvolgimento degli operatori socio sanitari del territorio: obiettivo fondamentale deve essere la motivazione, non la loro gestione burocratica. Questo presuppone un lavoro di relazione profondo e ravvicinato su cui l’organizzazione sanitaria deve investire con tenacia e con pazienza, oltre che con determinazione.

Sarebbe interessante proporre di far svolgere i tirocini formativi della Facoltà di Medicina anche sul territorio; bisogna che l’Università formi nuovi medici e nuovo personale sanitario sempre più capace di interagire e rispondere ai bisogni di salute della popolazione sul territorio non solo in chiave tecnologica e di iper specializzazione, ma affinando capacità di diagnosi anche attraverso l’ascolto, l’accoglienza e la solidarietà, che consenta una presa in carico delle persone nel suo insieme e non solo per organi.
Le insufficienti strutture consultoriali materno infantili dovrebbero essere parte integrante delle CdS ed offrire, particolarmente alle donne, l’assistenza ostetrico ginecologica, che costituisce parte non piccola della spesa privata; il sostegno alla disabilità deve essere avulso da ogni logica ghettizzante prevedendo la più intensa valorizzazione dell’autonomia e dei progetti di vita delle persone.

  1. È necessario che la tutela e produzione di salute sia in capo a ogni altra politica amministrativa locale, dall’urbanistica ai trasporti, dall’istruzione all’edilizia pubblica e privata, poiché è ormai noto che i principali danni per la salute derivino dall’ambiente. Ogni Comune, singolo o associato, deve avere un Piano per la Salute e, funzionale a questo, disporre di un Profilo di Salute del territorio: strumento che non deve essere generico e non vedere coinvolti gli operatori socio sanitari nella sua costruzione.
  2. Deve essere rafforzata la funzione informativa dei responsabili delle strutture sanitarie e quella di controllo da parte dei cittadini (chiedendo uno sforzo anche di traduzione della neolingua manageriale). La riunione periodica della Conferenza dei Sindaci con la dirigenza delle strutture sanitaria deve diventare pratica corrente. L’informazione è a base di ogni pratica di partecipazione, che, anche rispetto ai servizi socio sanitari, è in genere depressa o presente solo formalmente in gran parte del nostro paese. Sono molte le Leggi Regionali che regolamentano questo aspetto e il Comune, sfruttando bene le norme presenti o promuovendo nuove forme di consultazione, deve assumere la promozione della partecipazione come impegno prioritario.
  3. Va rivendicato presso Regione e aziende sanitarie il potenziamento del personale sanitario e sociale (senza dimenticarsi della prevenzione collettiva e della salute mentale) e l’eliminazione di precariato e sfruttamento del lavoro professionale in questo campo. La missione delle direzioni generali va riequilibrata. Occorre chiedere che si occupino particolarmente dei carichi di lavoro, del clima organizzativo, del benessere degli operatori e della loro soddisfazione che è direttamente proporzionale al benessere degli utenti. L’incremento di personale, unitamente a seri controlli ex post sulla appropriatezza clinica delle attività di prescrizione degli accertamenti specialistici e farmaci, è anche funzionale ad aumentare per quanto serve l’offerta pubblica di prestazioni specialistiche, articolate per Percorsi Diagnostico Terapeutici e in continuità ospedaliero-territoriale.
    Tra i problemi che un Sindaco si vede abitualmente riferire c’è senz’altro quello delle difficoltà di accesso alle prestazioni, ragione per cui dovrà considerare anche la rivendicazione della trasparenza delle liste d’attesa. I tempi di attesa per le principali prestazioni devono essere fatti conoscere efficacemente, nonché disporre di procedure a sostegno di persone che incorrono nel superamento dei tempi standard previsti dalle norme.
    Il Servizio Sanitario locale riesce ad esprimere tutta la sua forza e garantire reale vicinanza alle esigenze della popolazione, se viene svincolato da un potere decisionale tutto incentrato sul controllo economico e lontano dalle conoscenze del territorio.

È quindi compito anche dei Sindaci l’esercizio di una forte azione di vigilanza e di pressione perché non vengano perse esperienze proficue a livello locale e sia sempre garantito un alto livello di assistenza. Tutto ciò rappresenta anche un ‘contrappeso democratico’ allo stato delle cose presenti. La stessa democrazia, infatti, non può essere una pratica ridotta alle sole procedure elettorali. In tale ottica ci impegniamo a incrementare azioni di sostegno alla popolazione in difficoltà per tornare ad essere una comunità che ha a cuore i problemi di tutti. Attraverso gli organi di gestione della Asl e della Conferenza dei Sindaci, quindi, ci impegniamo a riportare la salute al centro della discussione con atti concreti di prevenzione primaria e assistenza.

Le scelte, per la creazione di nuove strutture o per la loro eventuale dismissione, devono essere fatte solo in funzione di assicurare servizi veloci ed efficaci alla cittadinanza e non possono essere giustificati con risparmi necessari.

Allo stesso tempo ci impegniamo sin da ora a far sì che l’Ospedale della Fratta possa tornare a essere sicuro e possa svolgere, a pieno titolo, in modo efficace ed efficiente le funzioni già presenti (es. Pronto Soccorso) implementando nuove U.O..

In base ai requisiti dettati dalla Regione Toscana, infatti, la struttura ospedaliera sede del DEA di I livello deve avere tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di Pronto Soccorso e quindi:

  • Funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, con le funzioni di osservazione e breve degenza (OBI) e di rianimazione.

Contemporaneamente, devono essere garantiti ed assicurati:

  • interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia e di cardiologia con UTIC (ossia: Unità di Terapia Intensiva Cardiologia).
  • prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali.

Chiarito questo, e considerato che, in base al dettato normativo regionale, l’ospedale della Fratta non ha né la terapia intensiva né tantomeno una cardiologia con UTIC, riteniamo che sia fondamentale ribadire a ogni livello sovraordinato al Comune tale necessità. E questo al di là dell’eccellente ed impeccabile lavoro svolto dagli operatori sanitari, in ordine al quale, nulla si può eccepire nonostante le gravi sofferenze di personale soprattutto al Pronto Soccorso.

 

FARMACIA COMUNALE:

La farmacia comunale dovrà essere rivista e rivalutata in termini di servizi al fine di bilanciare le esigenze della comunità con le normative e garantire un servizio di qualità. Recarsi dal privato deve essere una libera scelta del cittadino e non deve essere determinata dal fatto che nella Farmacia Comunale non vengano erogati alcuni servizi.

In tale ottica abbiamo pensato di:

  • Prevedere il servizio CUP ance all’interno della Farmacia Comunale
  • Istituire nuove postazioni di tesoreria e informazione dove il cittadino possa usufruire anche di altri servizi comunali quali ad es. poter pagare ed essere informati sulle varie imposte di competenza.    

redatto a cura dei candidati della lista e dalla candidata a sindaco Verusca Castellani

candidati pubblicotorta finale con il simbolo della lista l’uccellino Codirosso spazzacamino

 

 

 

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