“Storie. Una vita vissuta. Un viaggio come un sogno” di Carla Rossi, Gambini Editore

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Prefazione a cura di Ferruccio Fabilli

“Guardiamoci intorno”

In un mondo in precario equilibrio, sull’orlo dell’abisso di catastrofi mondiali, a causa di guerre in atto per motivi economici e per ragioni di stato, il racconto di Carla Rossi ci illumina su una umanità positiva che ha avuto come impegno di vita il “guardiamoci intorno”, per conoscere e intervenire sui bisogni dell’altro più svantaggiato.

Carla Rossi – in stile conciso da conversari amichevoli non autocelebrativi – racconta esperienze importanti scorse sotto i suoi occhi in 55 anni d’impegno sociale nel volontariato non disgiunto da valori etici e religiosi cristiani. Per quanto l’intento dell’autrice sia stato di mettere per scritto le sue memorie e di quanti l’hanno accompagnata nel viaggio, in questo lasso di tempo, tuttavia, scorrendo le pagine di questo libro, a fianco di storie d’una umanità sospinta dalla passione nel perseguire azioni benefiche, in controluce, vi si leggono momenti cruciali che hanno caratterizzato, nello stesso periodo, importanti vicende storiche locali nazionali e internazionali.  Le esperienze maturate dall’autrice, nel rappresentare trascorsi generazionali comuni ad aree culturali cattoliche, risultano essere anche fonte storica preziosa: allorché documentano interazioni tra semplici cittadini e religiosi messi di fronte ad accadimenti dal forte impatto – trattandosi spesso di vere e proprie tragedie umanitarie – che hanno travagliato questo lasso di tempo. Quali sono stati, ad esempio, fenomeni sociali locali, per tanti versi ingravescenti, come la povertà, l’emarginazione, la solitudine delle persone più grave negli anziani, l’insufficiente attenzione verso i portatori di handicap, la tendenza all’isolamento delle persone, o difetti di relazioni interpersonali – specie tra uomo e donna ma non solo – che sfociano in violenza, … così come è interessante notare la pronta reazione umanitaria di Carla Rossi e dei suoi sodali, partecipi della Caritas, cercando di fronteggiare sofferenze anche esterne alla comunità locale. Come in occasione dei vari terremoti in territorio italiano; o sofferenze causate da cambiamenti repentini nei regimi di alcuni paesi dell’Est Europa (Polonia, Romania, Albania, Ucraina); o di fronte agli immigrati dall’Est Europa o dall’Africa, persone già duramente provate fatte oggetto di contrasto e discriminazioni; senza dimenticare la decisa posizione pacifista, fin dagli inizi, quando in Italia il loro movimento intervenne a sostegno dell’obiezione di coscienza alternativa al servizio militare e proponendo per le ragazze impegni sociali simili ai ragazzi obiettori. In un mondo in cui i conflitti sfociano troppo facilmente in guerre, le cui principali vittime sono bambini, donne e uomini innocenti, condannati a morte senza alcun processo!  … Eventi dal forte impatto emotivo che hanno suscitato, insieme al senso di solidarietà, la necessità di studiare come e dove poter intervenire. In un continuo rimboccarsi le maniche, andando incontro anche a situazioni imprevedibili e, per certo versi, rischiose.

Come si è detto, a fondamento dell’azione volontaria, per Carla Rossi e il suo ambito, c’è coerenza coi dettami religiosi cattolici non disgiunti dall’impegno politico: a difesa dei più deboli, mobilitando un civismo attivo benefico e un pacifismo non di facciata: come affermato anche dalla recente realizzazione, nella parrocchia di Calcinaio, dei Presepi Scomodi. Elemento distintivo, nell’azione di tale comunità religiosa, merita l’attenzione verso i bisognosi poveri senza discriminazioni di fede religiosa o colore della pelle. Carla Rossi, sottolinea: in fedeltà ai dettami conciliari del Vaticano II. E in coerenza con gli indirizzi della Caritas italiana, nata nel 1971 per volontà di Paolo VI. Cresciuta nel tempo, tanto da essere considerata riferimento necessario anche dalle istituzioni pubbliche, in Italia e in molte parti del mondo, per la sua attenzione e capacità di intervento nel fronteggiare le sofferenze materiali umane.

Don Ottorino Cosimi è una figura sempre presente nel racconto. Non solo guida spirituale, ma anche persona che si è spesa in prima persona a soccorrere bisognosi in ogni scenario, non sempre agevole. Lo stesso prete che ha intuito l’importanza della comunicazione sociale, inventando a Cortona Radio Incontri In Blu, mettendo a disposizione delle loro cause anche il patrimonio che la Chiesa gli ha assegnato nelle sue vesti di parroco, prima a Teverina poi al Calcinaio.

Tuttavia, il racconto non interessa solo chi come Carla Rossi professa una fede religiosa ma riguarda chiunque abbia a cura la vita culturale e sociale della comunità, offrendoci spunti continui di riflessione fino a spingersi, lei stessa, a porsi interrogativi sul futuro della nostra comunità che appare, vieppiù, disgregata, dando l’impressione d’un diffuso disinteresse al bene comune. Perciò, questo libro, oltre a essere preziosa fonte di storia contemporanea cortonese, ha risvolti culturali e morali che toccano ogni cittadino, invitando tutti a “guardarsi intorno” come dovere civico assoluto, non riservato a pochi volonterosi. C’è bisogno, in definitiva, di invertire la tendenza anche sul mondo del volontariato, di cui qui abbiamo l’esempio d’un patrimonio comune a credenti e non credenti. Infatti, negli ultimi anni, c’è un calo tendenziale di volontariato, anche su scala nazionale, sintomo complessivo d’impoverimento sociale, mentre sarebbe auspicabile accogliere l’invito trasmesso da questo libro: siamo tutti più umani! Se vogliamo cambiare in meglio il mondo.  

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