Quando il trattore sostituisce la forza motrice bovina

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bovini 4Nelle campagne italiane, dagli inizi del Novecento, l’introduzione della forza motrice meccanica, il trattore, in sostituzione del traino bovino è stato lento e graduale. Innanzi tutto per gli alti costi di acquisto e gestione; come per ogni nuova tecnologia, chi innova deve compensare ricerca, sperimentazione, fallimenti. Un fenomeno analogo accadeva per le automobili, i costi di acquisto erano proibitivi per la maggioranza dei potenziali utenti, tutta la popolazione adulta, fino all’innovazione fordista delle catene di produzione. Per il trattore, la standardizzazione produttiva seguì meno rapidamente i processi dell’auto, sulla quale, nel frattempo, i ricchi benestanti misero presto occhi e portafoglio, in Europa e negli Stati Uniti.
Nella mezzadria, gradualmente, fece accesso il trattore in grandi fattorie, mentre nelle piccole e medie aziende furono i cosiddetti terzisti a prestarsi occasionalmente con i loro trattori (Case, Orsi, Landini, Bubba, Lamborghini, Fiat, Fordson, …) e relativi accessori meccanici (nelle trebbiature, semine, trasporti di ingenti quantitativi, lavori di scasso profondi, ecc.). Nel secondo dopoguerra, periodo di cambiamenti profondi e di nuove aspettative tra i mezzadri, di maggiori profitti e minor fatica, a Cortona si ebbe almeno un’esperienza di trattore cooperativo, nella zona di Manzano, destinata ben presto al fallimento. Nelle intenzioni, raccontatemi da uno dei promotori, Settimio Mencacci, il trattore cooperativo sarebbe dovuto intervenire a favore dei soci, riducendone costi e fatiche. Ma non funzionò. Mentre la meccanizzazione, dagli anni Sessanta, fece la sua escalation per iniziativa dei coltivatori diretti, in virtù d’una legislazione incentivante l’accesso al credito a bassi interessi e lunghe rateizzazioni, criteri simili all’acquisto di unità poderali e alla costruzione di annessi.
A introdurre i primi trattori in Valdichiana furono le grandi proprietà terriere a conduzione capitalistica, che, disponendo delle necessarie ingenti risorse finanziarie, col trattore videro accelerati i cicli lavorativi, aumentate le produzioni, e annullati o ridotti rischi e costi derivanti da incognite quali la salute degli animali e il minor impiego di manodopera. Uno dei primi trattori acquistati e usati nella piana delle Bonifiche Leopoldine fu un Case, che vedete nella foto. bovini 4
Un prodigio tecnologico, per l’epoca, prodotto da una casa costruttrice ancor oggi sul mercato in tutti i continenti. La possente struttura di quel proto trattore da il senso della forza che è in grado di sprigionare, dovendo sostituire con efficacia altrettanti robusti traini bovini.
Nel mio archivio ho raccolto una serie di fotografie nelle quali sono documentati fino a quattro coppie bovine aggiogate allo stesso aratro, che la meccanica aveva già reso potente con l’applicazione delle ruote. Già a fine Ottocento abbiamo esempi di aratri, tra i cui inventori ricordiamo un Ridolfi, descritto anche dall’agronomo Cappannelli nella sua storia agricola cortonese. Così, nel giro di pochi decenni, spariranno dalle campagne quelle infilzate monumentali di bovi e vacche di razza chianina e maremmana, composte da quattro, tre, due, una coppia. Per secoli, docili compagni di lavoro del contadino, che aveva addomesticato al traino pure i maschi, castrandoli. bovini 3bovini 2bovini 1bovini 5
Il destino di quegli animali come forza da traino, con l’avvento del trattore, era segnato, ma non la loro scomparsa. Grazie alla iniziativa della Associazione degli allevatori aretini, negli anni Trenta del Novecento, iniziò la selezione della razza chianina, vedendone le potenzialità eccellenti come carne da macello. Ma questa è un’altra storia che racconteremo in seguito.
Per vedere i trattori delle prime generazioni dovremmo andare in un museo, tra i quali ricordo l’eccellente collezione al Museo dei Borghi a Centoia, mentre vacche e vitelloni di razza chianina sono allevati in stalle o, in certe zone più adatte al pascolo, allo stato brado per la gioia delle nostre mense.
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