IVAN ACCORDI con “l’antipastissimo” del Ritorante Tonino creò il mito di Cortona nella ristorazione

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Cortona, già conosciuta per la buona cucina nelle trattorie e nei ristoranti, fece un balzo prodigioso in avanti in notorietà, quando fu costruito negli anni Settanta, in piazza Carbonaia, l’immobile che ospita il Ristorante Tonino, e l’Hotel san Luca. Protagonista fu Ivan Accordi, che dedicò la nuova impresa gastronomica al padre e maestro Tonino (Antonio), già sapiente gestore del ristorante Il Cacciatore e capace di metter giudizio al giovane figlio scavezzacollo.
I nuovi ampi spazi consentirono l’avvio della più importante impresa ristoratrice cortonese. In cucina la moglie Adriana – con cuochi capaci, tra cui Santino e Pietro – si sbizzarriva in creazioni, curando in particolare la specialità della casa: “l’antipastissimo”; serie infinita e fantasiosa di assaggini caldi e freddi, da soli in grado di saziare gli stomaci più esigenti e ingordi.
Ivan s’incaricava dell’accoglienza. Signorile e allegro, assieme ai veterani Benito e Mauro, dirigeva un notevole stuolo di camerieri, tra fissi e avventizi. In città, quanto a occupazione, dopo il Comune i giovani cercavano lavoro da “Tonino”. Non si diceva più neanche “Ristorante Tonino”. Bastava il nome. (Ivan, da alcuni confuso pure per Tonino, aveva realizzato il più bel “monumento” alla memoria del padre).
Per festeggiare ricorrenze o solo per una pappata tra amici o coi familiari, invalse la moda di andare da “Tonino”, quello dell’ “antipastissimo”, da un giro di persone sempre più vasto e proveniente dai luoghi più disparati… Era il frutto delle curiose e allettanti specialità culinarie, e d’un’intensa attività di catering svolta in tutta Italia. “Tonino” aveva raggiunto tale capacità operativa ch’era in grado di offrire banchetti a domicilio a distanza di decine o centinaia di kilometri, senza scapito per la qualità. S’era creato il mito di “Tonino” e dell’ “antipastissimo”, di cui gente della mia età ne serba ancora il ricordo, in giro per l’Italia.
La figlia Antonella e il genero Paolo furono anch’essi inseriti nell’impegnativa trama organizzativa. A Ivan piacevano occasionali rimpatriate, nel suo regno gastronomico, con altri familiari: suo fratello e sua sorella; lei residente a Montalcino e coniugata col simpatico carabiniere in pensione, chiamato con affetto, “Zio Brunello”. Per il luogo di residenza, oltre ché campione di tolleranza alcolica… in proposito, divagherò un attimo ricordando le gesta di “Zio Brunello” in gita collettiva, negli anni Ottanta, ospite dell’Università di Athens, in Georgia, che ogni anno inviava (e invia) a Cortona un nutrito gruppo di studenti e professori per corsi stagionali. (Allora ospitati nella struttura alberghiera gestita da Ivan stesso, l’Albergo Athens).
La delegazione, accolta negli USA con ogni premura, era composta da Ivan e Adriana, Antonella e Paolo, mia moglie Carla e il sottoscritto, la sorella di Ivan e il marito “Zio Brunello”, il quale fu memorabile protagonista d’una sfida alcolica all’ultimo bicchiere coi professori di Athens. Tra costoro, forti bevitori vollero cimentarsi con “Zio Brunello” pensando di stenderlo facile. Invece, uno alla volta, professori barcollanti dovettero arrendersi, scostandosi mesti dal tavolo dove imperava lo “Zio”!… finché non intervenne Ivan a sospendere la gara, temendo un incidente diplomatico in casa altrui.
Concentrato e puntiglioso nel lavoro, tant’era gioviale e socievole, Ivan, smesse le vesti da boss. Non a caso gli è stato dedicato un campo di calcio a Camucia, per i buoni ricordi lasciati da presidente della società sportiva Cortona-Camucia. Immagino, pure, per avervi impegnato bei denari.
Com’era prodigo di attenzioni verso ospiti speciali – n’ebbe numerosi tra politici, militari, poliziotti, finanzieri, alti prelati, imprenditori, ecc. -, altrettanto lo era con gli amici. Suggerendo il menù più appropriato ai gusti dell’ospite, e spesso aggregandosi al loro tavolo degli amici per far due chiacchiere… In quel turbine di assaggi usciti dalla cucina, la sua pietanza preferita era la pappa col pomodoro! Cotta a modo suo.
Seguiva con passione le vicende della Città. Per quanto di idee politiche diverse dagli amministratori locali del tempo, le sue critiche o proposte erano ritenute preziose. Mosso dalla responsabilità di dirigere una grande azienda, le cui fortune erano legate al buon andamento dello sviluppo turistico, e dal sentirsi parte della più estesa famiglia cittadina, società che condivide un cammino.
Senza indugiarvi troppo, a Ivan piaceva sedurre… cherchez la femme! D’altronde era un bell’uomo, distinto, elegante nel vestire e nel conversare. E la posizione sociale e professionale gli offriva svariate occasioni di incontri galanti… a cui non si sottraeva. Finchè il potere seduttivo non s’era trasformato, con l’età, in ricordo dei bei tempi andati, suggerendogli comprensione e complicità verso le tresche amorose giovanili della sua numerosa ciurma di collaboratori e dei tantissimi giovani che si davano appuntamento sulla “terrazza di Tonino”, da cui si gode una splendida veduta della Valdichiana e del Trasimeno… quale luogo migliore per intrecciare storie d’amore sorseggiando una bevanda o addentando uno stuzzichino?
Oltre al ricordo affettuoso di Ivan Accordi – imprenditore dinamico con la passione per la società di calcio, innamorato di Cortona quanto del genere femminile – gli sopravvive l’eccellente eredità professionale nella somministrazione di alimenti e bevande. Suoi ex dipendenti, anche in proprio, gestiscono brillantemente bar e ristoranti, contribuendo alla diversificazione dell’offerta gastronomica: dalla cucina tradizionale a quella più inventiva al semplice piatto caldo, come richiede il mercato e come s’insegnava alla scuola del “Ristorante Tonino”. Lo stesso è capitato alla figlia Antonella che gestisce un agriturismo, e al figlio Antonio che, negli stessi locali e con la stessa denominazione, continua l’attività del padre Ivan.
www.ferrucciofabilli.it

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