Sul vecchio Ospedale bisogna rompere gli indugi sul suo recupero ad uso pubblico!
Sono passate più amministrazioni, alla Provincia (proprietaria dell’immobile) e al Comune, di destra e di sinistra, ed è rimasta immutata la situazione di stallo. Con la proterva intenzione degli uni e degli altri di vendere al privato! E ora di aprire una nuova fase: quella del recupero del vecchio Ospedale di Cortona per destinarlo a Casa della Cultura come Polo Culturale Contemporaneo. Per rispondere a questioni vitali per il futuro della Città di Cortona e il suo territorio.
- È inammissibile che uno dei maggiori complessi storici cittadini sia abbandonato a sé stesso in un declino strutturale gravissimo. Di circa 5mila metri quadrati, risalenti alla attività assistenziali di s. Margherita, fondatrice nel 1278 dell’Ospedale dedicato a s. Maria della Misericordia.
- Si tratta di un bene storico che la collettività ha finanziato e preservato per secoli vincolandolo all’uso pubblico, che non può essere considerato bene disponibile, dunque “commerciabile”, come un qualsiasi manufatto di esclusivo valore economico. Preservarlo, dunque, ha enorme valenza storica culturale e morale simbolo perenne di una comunità.
- La Città ha carenze insopportabili per la sua storia, per la sua funzione direzionale, amministrativa culturale e turistica, che si è conquistata nel tempo, giunta a livelli di prestigio internazionali per fama e presenze anche di istituzioni culturali universitarie come la UGA di Athens.
- Mancano spazi alla Biblioteca comunale come all’Archivio storico, dove sono depositati materiali documentari e bibliografici di valore inestimabile, oggi, inaccessibili alla pubblica fruizione!
- Cortona non ha un Museo contemporaneo, pur avendo ospitato artisti di fama nazionale e internazionale, dal secondo dopoguerra, che avrebbero potuto lasciare opere prestigiose tali da costituire una raccolta di primario rilievo.
- Mancano spazi per sviluppare attività formative permanenti di alta specializzazione in ambito culturale di rilievo nazionale e internazionale. Come ad esempio una scuola di restauro, o di altro tipo di formazione orientata a giovani specialisti in ogni ramo artistico, sociale, umanistico.
- Gli ampi spazi del vecchio Ospedale e la sua tipologia strutturale, con non eccessivi investimenti, si prestano a ospitare degnamente e funzionalmente sia aule per formazione sia spazi espositivi.
- Che la volontà congiunta della Provincia, proprietaria dell’immobile, del Comune e di istituzioni culturali ed economiche cittadine potrebbero costituirsi in forma di Consorzio o di Fondazione sul modello usato, ad esempio, per la gestione di palazzo Casali e, sullo stesso modello, incentivarne la gestione avvalendosi di cooperative giovanili.
Ciò premesso è indispensabile che l’Amministrazione Provinciale e il Comune di Cortona si aprano a tale prospettiva nei tempi più rapidi possibili, onde evitare che il decadimento dovuto all’attuale abbandono dell’immobile storico sia di pregiudizio al suo recupero. In fondo, si tratta d’un immobile i cui impianti tecnologici e strutturali sono stati rinnovati negli Anni 80, perciò al suo interno non sarebbero necessari che opere di adattamento funzionale. Mentre è allarmante lo stato di degrado dell’estesa copertura di circa 1000 metri quadrati.
Pertanto, invitiamo ad aderire a questo appello istituzioni, partiti, sindacati, associazioni, operatori culturali ed economici, e cittadini disposti a sostenere un progetto di ri-funzionalizzazione dell’intero complesso ex ospedaliero di Cortona. Tutti invitati a partecipare: dando voce e gambe a tale processo ambizioso, impegnativo, strategico per il futuro di Cortona.
Il Presidente del Circolo Rosselli Cortona
Marilena Bietolini