UN RICORDO DI MARIO CHERUBINI

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Conobbi Mario negli anni Ottanta tramite Ademaro Borgni, amico comune e suo coetaneo. Volle incontrarmi, perché rispettoso verso ogni autorità: ero il sindaco della sua Città; anche se poco più che ragazzo e per giunta comunista. Su questo mio “difetto” non mancarono scambi di battute ironiche ad ogni incontro, nella lunga amicizia.

Poco prima di ritirarsi in pensione, era addetto alla sicurezza del Papa quando mi fece il regalo splendido e raro di condurmi in Vaticano, fino all’appartamento di Giovanni Paolo II. In quel momento assente per uno dei suoi numerosi viaggi esteri.

Privilegiato e fortunato, potei ammirare con calma lo scrigno Vaticano di opere d’arte, fino allora conosciute solo nei libri: portoni lignei finemente scolpiti, arazzi, quadrerie, mobilio, pavimenti istoriati con marmi pregiati,…  e gli splendidi affreschi nelle logge, opera di pittori massimi, Raffaello Sanzio sopra tutti.

Da buon Cicerone, fu prodigo di spiegazioni. Anche sulla vita quotidiana del Papa. Quando, nel suo appartamento, guardando il frigorifero commentò: “Ora è aperto, per disposizione papale, mentre ai suoi predecessori era tenuto sotto chiave!  Potevano servirsene solo tramite il personale di servizio!”.

Ammirava la forte personalità di Giovanni Paolo II – che aveva seguito in missioni estere nel ruolo di addetto alla sicurezza. Compreso il gusto informale di girare libero, anche scalzo, nel suo appartamento, e, desiderando una bevanda fresca, di servirsi da solo senza tanto codazzo.

Giovanotto, in una Cortona povera di opportunità, Mario decise di cercare fortuna altrove. Con poche entrature, fu assunto in Vaticano. Alto, di bella presenza,  intelligente, superò facilmente la selezione per essere ammesso nel corpo prestigioso delle guardie pontificie. Dove fece una lunga carriera, fino a raggiungere alte responsabilità. Non a caso, aveva le chiavi del Vaticano!

Il nostro primo incontro romano si concluse a pranzo nel suo appartamento, non lontano dalla residenza papale. Dalla semplice conoscenza passammo all’amicizia, dal lei al tu. A fianco dell’affascinante moglie, rivelò tutta la sua felicità familiare e l’amore verso i figli, contento di condividerci l’amore per Cortona.

Con un po’ di invidia, da appassionato d’arte, scoprii il suo hobby: collezionista di preziosi oggetti antiquari, in particolare di stampe antiche e icone russe.

Da persona pratica, già aveva avviato un commercio-scambio antiquario che di lì a qualche anno, da pensionato, sarebbe stata la sua principale attività. Nella bottega di Cortona. Fin quando le forze gliel’avessero consentito.

Nel negozio, in piazza del Comune, trascorreva gran parte delle giornate, in attesa non solo di clienti ma anche dei molti amici con cui conversare, gentile e scherzoso.

Come per ognuno, anche la sua vita è stata costellata di soddisfazioni e dolori, affrontati con dignità, senso di precarietà della vita e fede cristiana. Come le dolorose scomparse della moglie e di un figlio, e certi problemi di salute che l’afflissero in anni recenti.  All’inverso, tutto felice raccontava la nascita d’una nipote o i successi meritati del figlio Lorenzo, diventato un idolo musicale internazionale.

Non so s’era la mia presenza a stimolarlo, ma non tratteneva il suo parteggiare politico, ogni volta, tramutandolo in battute sull’attualità. Nella sua mente cristallizzato nel giovane comunista del nostro primo incontro, si divertiva a punzecchiarmi su episodi, a suo giudizio, negativi per la mia “parte” politica.

Anche se ci fu un momento simpatico in cui –  lui moderato e anticomunista – ci trovammo a commentare certi spunti “progressisti” nelle canzoni di Lorenzo. Per non darsi del tutto vinto, incerto sull’evoluzione ideale del figlio, che al momento un po’ lo spiazzava, volle rassicurarsi: “Lorenzo  comunque è un bravo ragazzo!”.

Chiacchierate, le nostre, sempre sorridenti, pretesti per ravvivare l’amicizia.

Non c’è dubbio – anche dalle molte reazioni alla sua morte, lette su Facebook – Mario ha rappresentato in Cortona un personaggio memorabile.

Imponente e robusto, dagli occhi chiari come il suo animo cortese, sorridente e leggero, resterà a lungo impresso nel ricordo di chi l’ha conosciuto.

www,ferrucciofabilli.it

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