MISTERIOSO “SUICIDIO” DI UN GIOVANE CARABINIERE CHE SCRIVEVA SU FACEBOOK DI ESSERE LA VOCE DI ADAM KADMON (ITALIA 1).

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Al dispiacere per la triste notizia della scomparsa tragica, e alla solidarietà con la famiglie, quella adottiva e quella dell’Arma, leggendo e rileggendo la pur essenziale cronaca da Orvieto sulla Nazione, del giornalista Claudio Lattanzi, la mia immaginazione di scrittore domenicale ha preso il volo.  Spontaneamente,  ha delineato certe trame per una ipotetica spy story noir, dimostrando che la realtà può superare la più fervida fantasia, che, spesso, attinge certi stimoli proprio dal vissuto.

Per farmi seguire meglio, di seguito, trascrivo il resoconto giornalistico, depurato da nomi e luoghi, superflui allo scopo di esporre le mie ipotesi di finzione narrativa.

 

Un colpo al petto e un messaggio di addio affidato a Facebook, dai toni inquietanti: “Stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre” E’ un mistero quello che avvolge la morte del carabiniere L.M. C.. Il militare, originario di M., si sarebbe ucciso martedì notte nella caserma romana “***.” dove prestava servizio, subito dopo aver telefonato ai genitori. Il corpo disteso in terra in una pozza di sangue nella sua stanza chiusa a chiave dall’interno, è stato trovato intorno alla mezzanotte dai colleghi. Qualche minuto prima L.M. avrebbe telefonato, chiedendo aiuto, al 112, e il carabiniere che ha risposto lo avrebbe sentito in evidente stato confusionale, dando poi l’allarme. C., in qualità di doppiatore, dava la voce al personaggio di fantasia Adam Kadmon, interprete di teorie complottiste nella trasmissione TV “Misteri”. Il testo che aveva lasciato su Facebook, come messaggio di addio, dice: “Ciao popolo. Vi prego condividete e urlate al mondo intero. Sono L.M.C. qualcuno mi conosce, sente le mie parole alla TV, mi sono creato il personaggio con un attore di Adam Kadmon, vi avevo promesso che avrei levato la maschera, come faccio a sapere tante cose? Semplice, lavoro per i servizi segreti italiani e internazionali, sto vedendo cose a noi sconosciute cose non di questo mondo ma dei nostri creatori, purtroppo sapere determinate cose porta alle responsabilità, mi resta poco da vivere so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre. Anni fa giurai questo ‘Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni’. E ora popolo vi dico combattete ribellatevi fate che la mia morte non sia vana perché il popolo ha diritto alla disobbedienza verso il governo quando questo perda legittimità agendo fuori dai limiti del mandato e il diritto all’uso consapevole dell’illegalità giustificato dallo stato di guerra che i governanti, tradendo il patto, avrebbero ripristinato”. C. era nato in Bolivia e adottato da una coppia di M..

 

Preciso subito che, pur non da assiduo telespettatore della trasmissione, i “Misteri” di Italia Uno l’ho trovati intriganti. Le teorie “complottiste” sostenute, sul dominio del mondo da parte di centrali di potere parzialmente o totalmente occulte, tirano ripetutamente in ballo i cosiddetti Illuminati, logge massoniche più o meno deviate, servizi segreti al soldo di questo o quel Potere politico o economico, ecc. ecc., cercando di svelare certe trame ordite alle spalle degli ignari abitanti della terra. Non tanto esibendo prove, difficili da trovare, ma più spesso deduttivamente, decrittando segni significanti, cabalistici, o contenuti in certi testi profetici, o altro ancora. Un intrattenimento serale di fronte al quale si assiste con una certa inquietudine (effetto desiderato dagli autori del programma), dal momento che si vanno a pescare fatti e situazioni sotto gli occhi di tutti, delle quali, però, quasi mai riusciamo a pesarne l’effettiva incidenza (quasi sempre negativa) sulla nostra vita, né, tantomeno, abbiamo conoscenze tali da scoprirne i “colpevoli”.

Tra l’altro mi sono posto l’interrogativo, senza trovarne risposta logica e immediata,  sui motivi della licenza data a quella rete televisiva dal proprietario (Berlusconi, personaggio non certo estraneo ai giochi di potere), nel trattare materie politiche ed economiche con tanta insinuante asprezza e spregiudicatezza.

Ma ora è giunto il momento di stilare la schematica lista di ipotesi narrative, frutto della mia fantasia, sulla morte del giovane carabiniere.

Ipotesi uno.

E’ stato un dramma psicologico. Il giovane, coinvolto nel doppiaggio del personaggio televisivo Adam Kadmon, perde lucidità: al punto di inventarsi di far parte dei servizi segreti, mistificando lo svelamento di certi presunti misteri, colpevolizzandosi al punto di togliersi la vita. Tale versione, causata dalla paranoia in cui sarebbe caduto il giovane nel trattare spesso situazioni angoscianti, convince i suoi superiori, e il caso è archiviato. Così come nessuna responsabilità esterna giustificherebbe l’induzione al suicidio. (Quest’ipotesi ha già i suoi seguaci, in Internet, avendo letto: “Bufala. La morte di Adam Kadmon”. Pure dispettosi. Ero andato a stampare questa trasposizione dei fatti, quando ho ricevuto la beffa di 39 pagine stampate in bianco!).

Seconda ipotesi.

Il giovane avrebbe travalicato oltre il limite di tolleranza, rendendosi complice di una trasmissione televisiva che, pur senza indicare precise responsabilità, svelando certi retroscena che avrebbero dovuto restare segreti, tradisce la sua missione di agente dell’intelligence, nazionale e internazionale, e per questo è in qualche modo “punito”.  Be’, siamo nel paese dei misteri (oltre che nella trasmissione Misteri), dove non sono rari suicidi “strani” di persone “scomode”. Ci sono stati casi eclatanti, come il “suicidio” del banchiere Calvi a Londra, sotto il ponte dei Frati Neri, e meno noti, come fu la scomparsa dell’aviere addetto al controllo radar di Grosseto durante l’abbattimento dell’aereo ITAVIA su Ustica: l’uomo fu ucciso da un filo elettrico caduto accidentalmente in acqua mentre si bagnava in piscina.

Però, francamente, quest’ipotesi sarebbe deprimente, stanchi di quest’Italia miserabile e meschina, dove la vita di un uomo è considerata niente. Al punto che non sarebbe strano se nascesse un secondo luogo comune, a fianco del fantozziano “Italiani, spaghetti e mandolino”, “Italiani, attenti al caffè prima di consumarlo”.

Terza ipotesi.

Assunto per vero quanto il giovane ha raccontato su Facebook, dopo complesse indagini (trattandosi di intrighi di intelligence manovrate da poteri forti) si scopre il mandante del “suicidio”: l’Impero del Villaggio Globale. Più volte tirato in ballo dalla voce narrante di Adam Kadmon, anche se sotto tante altre spoglie:  Illuminati, sette massoniche, finanzieri pescecani, politici corrotti, ecc. ecc..

Dove avrebbero trovato le prove? Leggendo libri. Non tanto nell’”ideologico” Impero di Toni Negri, quanto in libri come  Cambogia di Brian Fawcett, che, indagando nel “cuore di tenebra” dell’umanità, scoprono che non si tratta di perverse parabole psicologiche di questo o quel personaggio o Stato potente, ma di una rete di interessi economici che per far soldi pianifica ogni più orribile maleficio sulla pelle dell’umanità. Seguiamo alcuni passaggi di quello scritto: “Nel Villaggio Globale la vita non è fatta per essere capita o interpretata, soltanto per essere vissuta. E il mezzo per viverla non è la vita stessa, ma il Villaggio Globale…onnipresente e onnisciente…il Villaggio Globale è nel cielo. Le loro [dei popoli] antenne paraboliche, ogni giorno più numerose, sono puntate verso l’alto e attendono supplici la manna. Ma questa manna non nutre il mio popolo. Lo umilia e lo degrada con inverosimili immagini di personaggi raffinati ed esclusivi; uomini virili, eleganti, cosmopoliti e violenti, donne bellissime e seducenti, infinitamente lontane nella loro levigata ineccepibilità… l’unica esperienza che possono fare del Villaggio Globale è attraverso le immagini dei media e l’incessante flusso dei prodotti di consumo. Così riaccendono i televisori e vi rimangono avidamente incollati…Poco importa che negli avamposti dell’Impero i beni di consumo del Villaggio Globale abbiano prezzi esorbitanti, maggiorati dai costi di trasporto e dalle tasse astruse, o che spesso risultino inutili e inadeguati. E non serve strillare che certi bisogni sono indotti, instillati da messaggi subliminali, e che svalutano ciò che è locale e autentico. .. E mentre nell’immaginario dei bambini i personaggi dei cartoni animati hanno preso il posto degli eroi tradizionali o locali, le filiali delle grandi catene di distribuzione incanalano profitti verso gli uffici centrali, nel cuore del nuovo Impero…nel Villaggio Globale le comunicazioni di massa tendono a trasformare la complessità della vita contemporanea in una realtà simile a un cartone animato di metà pomeriggio.”

A questo è stato ridotto l’homo sapiens!? Commento io.

Però l’autore non finisce di insinuare nuove apocalittiche previsioni: “ Ma c’è qualcosa che mi fa ancora più paura. E’ la correlazione fra il grado di autorità politica esercitata e le probabilità che, presto o tardi, questa autorità si imbarchi in un programma di genocidio.”

Scoperto il responsabile della morte del giovane carabiniere –  nel nostro thriller immaginario -, non importa che si tratti di vero o apparente suicidio, gli investigatori dovranno solo prendere atto che non c’è una precisa persona  da imputare – come vuole il codice penale.  L’unico messaggio da trarre dalla morte del giovane non può essere altro che invertire la rotta di questo declino, schiarendo le coscienze umane al momento accecate e confuse dalla potente invasiva distorta comunicazione di massa. Ammesso che l’umanità ne sia capace.

 

 

 

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2 risposte

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