Enzo Lucente, quarant’anni di giornalismo militante con L’Etruria

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enzo lucenteConobbi Enzo negli anni Ottanta, direttore de L’Etruria e consigliere comunale Dc, aspro competitore verso la Giunta comunale a maggioranza social – comunista che guidavo. Fino a scontrarci in aule giudiziarie. Nonostante due caratteri risoluti e convinzioni politiche diverse, anche opposte, abbiamo intessuto rapporti personali improntati al rispetto, fino ad oggi. Il rimprovero che gli faccio è avermi coinvolto nella gestione del periodico L’Etruria. Incarico che accettai a scadenza breve. In omaggio alla libertà di stampa e alla conservazione dell’unica testata centenaria a stampa cortonese, in attesa che tra i collaboratori del periodico uscisse un presidente duraturo. Fatta tale premessa, per chiarire i legami personali di stima reciproca con Enzo, e il mio rapporto amministrativo con L’Etruria, estraneo alla direzione giornalistica, da raccoglitore di storie personali ho pensato di inserire Enzo Lucente tra i personaggi  passati e presenti del panorama locale. Egli, infatti, pur non originario di Cortona ne è stato senz’altro tra gli animatori della vita politica e culturale da oltre quarant’anni a questa parte: attivista politico, ma, soprattutto, direttore de L’Etruria. Palestra per tanti appassionati di giornalismo, fino a ottenerne l’iscrizione all’albo. Ricordiamo che, morto Farfallino, prese Enzo Tortora la direzione del nuovo corso de L’Etruria, mancando giornalisti locali disposti a farlo, giusto il tempo che maturasse l’iscrizione di Lucente all’albo, quaranta anni fa. Riassumere in spazi limitati l’esperienza di Enzo era un problema (quando gliel’ho proposto, ha riso: “Ci vorrebbe un’intera Etruria!”), perciò mi sono limitato a porgli poche domande, le cui risposte valgano da assaggio sulla biografia di Lucente direttore de L’Etruria, se e quando ci sarà.

– L’ultimo anno c’è stato un incremento di vendite de L’Etruria in edicola di quasi tre volte,  te ne sei spiegati i motivi?

E’ stata una piacevole sorpresa anche per me.

Le edicole, purtroppo, con la sola eccezione dell’edicola Ghezzi a Camucia, hanno un contratto con il distributore dei giornali per cui su quello spazio non possono inserire altri giornali che non siano quelli arrivati; dunque L’ETRURIA è sempre “nascosta”.

Questo è un grave handicap che non ha soluzioni. Nonostante questa situazione in quest’annata abbiamo avuto una vendita in edicola triplicata; il motivo? presumo che la gente si sia appassionata alle nostre battaglie e l’abbia richiesta all’edicolante.

Questo ci stimola a non abbassare la ” guardia” !

– Nei quaranta anni di direzione del giornale oltre alle cronache locali, il tuo giornale ha pungolato le amministrazioni comunali sulla loro gestione, non solo giudicandole ma suggerendo anche obiettivi. Con il cambio politico al Comune, prima a maggioranze di centrosinistra e oggi di centrodestra, resta immutata la missione critica del periodico? 

La domanda è pertinente e puntuale.

Non è un mistero che la mia posizione politica sia di centro destra, ma lo sono quando mi reco nella cabina elettorale. Nella mia funzione di direttore responsabile del giornale L’ETRURIA ho un solo compito: essere libero di esprimere i miei giudizi, di sollecitare le amministrazioni comunali precedenti ed attuale a lavorare meglio e con più lungimiranza per il futuro e interesse della nostra collettività e del nostro territorio.

Con le Amministrazioni precedenti abbiamo avuto momenti difficili, abbiamo sempre o quasi proposto ad amministratori sordi e ciechi. Quando il Comune ha cambiato colore, ovviamente, sono stato felice.

Nell’annunciare sul nostro giornale lo storico evento non ho utilizzato l’intera pagina per dare la notizia e questa decisione non è piaciuta. D’altra parte alcuni nostri lettori di sinistra, pochi in verità, ma ne è sufficiente uno per dare il senso al mio discorso, presumendo che il giornale avrebbe cambiato impostazione hanno comunicato la disdetta del giornale; uno in particolare mi ha lasciato l’amaro in bocca. Erano più di venti anni che era abbonato, nonostante il giornale combattesse la politica delle Amministrazioni da lui votate; subito dopo l’insediamento della nuova giunta ci ha comunicato il suo non rinnovo. Alla mia richiesta del perché di tale decisione, la sua risposta è stata franca: L’ETRURIA cambierà la sua linea editoriale.

La nostra posizione non è cambiata; chiediamo anche a questa Amministrazione di essere più attenta ai problemi del territorio; con Luciano Meoni c’è una amicizia da oltre 20 anni. Devo dirti che all’inizio mi è piaciuta perché c’erano tanti problemi rimasti insoluti; il sindaco si è impegnato in prima persona e li ha risolti. Ma il quotidiano non basta, oltre ai problemi correnti ci sono le attività che richiedono una programmazione nel tempo; qui il giornale non è in linea con l’Amministrazione comunale.

Questa Giunta deve riorganizzare gli uffici, dopo un momento di attenzione preoccupata per il cambio di scopa, qualcuno è tornato ad adagiarsi. Questa Giunta ha necessità di consulenti veramente preparati, poco importa se devono essere pagati profumatamente, ma devono verificare le necessità attuali e future del nostro territorio, studiare le possibilità di accedere a finanziamenti. Abbiamo verificato in questi giorni che il Comune di Cortona ha perso la possibilità di accesso ad un finanziamento a fondo perduto di 250.000 euro per mancanza di programmazione preventiva. La buona volontà è apprezzabile, ma non basta e se si perdono possibilità di finanziamento la posizione diventa colpevole.

– Quali dovrebbero essere le priorità del Comune per migliorare le condizioni economiche e di vita dei cittadini e del territorio? Ho apprezzato la recente attenzione al recupero dell’antico Ospedale di Cortona, c’è altro per cui vi battete?

L’elenco è lungo, le priorità nascono da molto lontano.

Intanto il vecchio ospedale nel centro storico. Sono 5.500 mq di stabile al completo abbandono. Non ha mai interessato le Amministrazioni di sinistra, non interessa le Amministrazioni di destra. Ci si potrebbe fare qualsiasi cosa produttiva, ma ci vuole programmazione ed esperti che sappiano preparare il progetto e le pratiche per la richiesta di finanziamento. C’è stata la possibilità di recovery sanitario, ma anche in questa occasione pieno disinteresse della Provincia, proprietaria dell’immobile, e del Comune, parte interessata. Questo degrado pesa sulle coscienze e sul giudizio politico che i posteri daranno di questi amministratori.

Abbiamo circa 1.000mq di immobile comunale che è stato per tanti ani sede dell’Ostello della Gioventù. Oggi è chiuso perchè il gestore, per motivi di salute, ha dovuto recedere dalla gestione.

Da allora è chiuso, né le precedenti amministrazioni, né l’attuale pensa “in positivo”. In Italia sono ancora aperti 153 Ostelli, noi lo teniamo chiuso e, per lavarci le mani, proclamiamo che intendiamo venderlo ad una cifra che non troverà mai acquirenti.

L’Ospedale della Fratta, dopo essere stato utilizzato per il ricovero di pazienti affetti da Covid 19, deve ritrovare una adeguata ristrutturazione. Parlano tutti, si fanno prendere in giro della direzione sanitaria. L’ospedale della Fratta deve essere il gemello di quello di Nottola, non basta aprire uno o due reparti se nella globalità l’ospedale non è funzionale 24 ore su 24, proprio come è il gemello senese.

– Nei tuoi quaranta anni di attività politica e culturale a Cortona avrai osservato momenti di maggiore e altri di minore fervore e qualità sia nella progettualità politica e nella vita culturale, ce ne faresti un breve excursus?

Quaranta anni di attività politica e culturale….non voglio fare un excursus. Voglio ricordare l’uomo che non viene più ricordato e che ha fatto la fortuna turistica e culturale di Cortona: il presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cortona, il comm. Giuseppe Favilli. Non esistevano a Cortona alberghi se non uno, non c’erano allora agriturismi o case vacanza, ma lui è riuscito ad inventare il turismo culturale con l’Università americana di Athens in Georgia, un turismo che è cresciuto e che è ancor oggi il volano del nostro successo.

– Quali prospettive vedi per l’Etruria?

Difficile fare previsioni. Quando morì Farfallino nel 1973, il fratello Francesco fece stampare dalla tipografia una pagina di Etruria per dire che con la morte di Farfallino il giornale cessava la sua vita editoriale. Poi le cose sono andate diversamente; nel 1976 costituimmo un Comitato per il Centro Storico e tra le nuove proposte tornò a galla l’idea di continuare le pubblicazione del giornale. Andammo dai fratelli Bistacci ed ottenemmo il permesso di utilizzare la testata, che, grazie alla buona volontà di tanti collaboratori e l’amicizia e fedeltà di tanti lettori è giunto alle soglie dei suoi 130 anni, l’anno prossimo 2022. Dal 1978 ad oggi siamo andati avanti; gli abbonati nel tempo sono un po’ diminuiti. Alla ripresa della pubblicazione erano tanti i cortonesi residenti lontano dalla loro terra natale e ricevere a casa una ventata di Cortona era per loro piacevole, alla loro morte però i figli, che con Cortona avevano legami tenui, disdicevano l’abbonamento.

I ragazzi di oggi usano il cellulare o il tablet per una informazione veloce e superficiale, il giornale, anche se parla del loro territorio, poco interessa.

Dunque l’avvenire de L’ETRURIA è incerto, ma noi andiamo caparbiamente avanti.

Sarebbe necessario che i Cortonesi risiedenti si facciano un esame di coscienza e valutino se sia utile che il giornale viva libero e pronto a denunciare le cose che devono essere corrette. Se la risposta fosse positiva, allora sarebbe necessario abbonarsi ed invitare gli amici a fare la stessa cosa; solo così daremo certezze all’Amministrazione de L’ETRURIA.

fabilli1952@gmail.com

 

 

 

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