Biblioteca pubblica e Archivio storico al collasso, a Cortona. Come nodi che vengono al pettine…

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biblioteca comunalrGli amministratori comunali, di ieri e di oggi, facendo proprio il detto farlocco “Con la cultura non si mangia”, sottostimando nel tempo il problema degli spazi fisici (dei locali), si sono resi responsabili del collasso delle funzioni svolte dalla Biblioteca pubblica e dell’Archivio storico.  La Biblioteca non ha più spazi per nuove acquisizioni librarie, mentre l’Archivio storico sta anche peggio: relegato in locali provvisori, è così stipato che risulta inaccessibile al pubblico per consultazioni. Non c’è bisogno di spiegare l’enorme valore rappresentato dal patrimonio in essi contenuto. Al pari di quelle di Arezzo, le due istituzioni sono considerate di valore assoluto: contenendo libri, codici miniati, pergamene, incunaboli, documenti, …risalenti fin al medioevo. Riferimenti obbligatori per studenti, ricercatori, e amanti della lettura, italiani e stranieri, su cultura generale e vicende storiche, in particolare Cortonesi. Al danno si aggiunge la beffa. Mancando i locali, non solo è impedito l’incremento fisiologico di libri nuovi, ma, addirittura, non possono essere accolte donazioni, a prescindere dal valore e rarità: libraria e documentale. In pratica, l’attività della Biblioteca e dell’Archivio storico si limitano alla mera conservazione. Se pur volenterosi conservatori ospitino presentazioni di libri e ricerche.  Non è il caso di approfondire la funzione d’una Biblioteca pubblica, dovendo, qui, giocare un ruolo azzoppato dal grave handicap degli spazi. Solo per inciso – come nota di colore – abbiamo visto un post sui social del noto psichiatra Paolo Crepet, al telefono con la figlia studentessa in una Città Belga. La quale raccontava al babbo: “Sai qui, fino a mezzanotte, la biblioteca è aperta. E ci sono un sacco di persone!” Al che, Crepet chiosava: “Vedi come la cultura può offrire occasioni di nuove conoscenze anche personali!”. Qui da noi, stante la grave situazione, più che guardare avanti tocca guardare indietro: come si è giunti a tanto? E se uno chiedesse agli Amministratori: cosa si sta facendo per risolvere il problema? Avrebbe risposte?!…

A tutti sono note le recenti modifiche portate, a Palazzo Casali, nell’uso degli spazi.  Al MAEC, giustamente, è stato dato lo spazio necessario. Ma la vigorosa occupazione dei locali, – un tempo occupati dalla famiglia del Custode del Museo – da parte della burocrazia comunale, era indispensabile? Essendo stata, in passato, presenza estranea a Palazzo Casali. Mentre, da secoli, vi sono Biblioteca e Archivio storico. E quando la coperta è corta bisogna trovare altrove spazi mancanti. Già, ma qui torniamo alla nota dolente delle dismissioni (messa in vendita speculativa), in Cortona, di contenitori giganteschi in mano pubblica: l’Ospedale antico e l’Ostello della Gioventù. Due decisioni, a dir poco, sciagurate!   Sull’Ostello bastano poche parole per dire quanto sia prezioso in una Città turistica un albergo per “backpacker”, viaggiatori zaino in spalla, a basso budget. La fidelizzazione turistica verso una città inizia attraendo i giovani. Tale vendita dimostra che, oggi, al Comune comanda la ragioneria non la politica! …Infatti non vediamo altro motivo, se non meramente contabile, di disfarsi d’una struttura alberghiera perfettamente funzionante in Centro storico. Chiusa per motivi personali del gestore. Sergio C., in tanti anni, aveva ottenuto apprezzamenti internazionali sulla sua gestione e sulla magnifica struttura. Ancor più grave è la tentata – per ora infruttuosa – speculazione sull’Ospedale antico. La cui storia, intanto, non può essere svenduta! Sarebbe un caso unico, almeno in Toscana! Poi, se mancano come mancano spazi, non esiste in Cortona disponibilità maggiore di quelli offerti dall’Ospedale. Vittima d’un patto scellerato tra Provincia di Arezzo – presieduta da Roberto Vasai – e il vescovo di Arezzo Fontana. Il “patto scellerato” è nei fatti. La Provincia, che aveva acquistato l’Ospedale per sopperire a sue esigenze scolastiche, vi rinunciò, seguitando a pagare un affitto salato, con il cui controvalore si sarebbe potuto accendere un mutuo per adeguare l’immobile. Senza contare poi che, nel frattempo, Provincia e Comune avrebbero potuto farvi confluire finanziamenti cospicui (su una serie infinita di temi: scolastici, sociosanitari, culturali, …) messi a disposizione da Regione, Stato e Comunità Europea. Interrogativi legittimi che tutti conosciamo, ma ai quali è mancato il più: la disponibilità, di Provincia e Comune, a prendersi le proprie responsabilità, che vediamo equamente disattese: dai precedenti amministratori, di centrosinistra, e da quelli odierni. di centrodestra. E il Cittadino paga! – come avrebbe detto Totò. Paga in termini di malgoverno del patrimonio e delle finanze pubbliche, e in disservizi. Qual è – nel caso qui denunciato – il collasso scandaloso della Biblioteca pubblica e dell’Archivio storico. Mentre il Circolo si propone di seguire, nel tempo, anche l’evoluzione del destino delle due strutture, l’Ospedale e l’Ostello, da osservatori attenti e critici.

Il presidente del Circolo Rosselli – Cortona

Marilena Bietolini

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