Alcune criticità della Sanità Pubblica a Cortona e in Valdichiana – (Relazione di Marilena Bietolini, presidente del Circolo Nello e Carlo Rosselli-Cortona, all’assemblea del 14 gennaio 2023

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Assemblea sulla Sanità 2A nome del Circolo Nello e Carlo Rosselli, benvenuti a tutti e grazie per la partecipazione.  Poche parole per presentare il nostro Circolo, fondato il 15 settembre 2022, libera e spontanea iniziativa di persone provenienti da realtà sociali, politiche, culturali e ideologiche diverse. Noi vogliamo essere una VOCE sul territorio al servizio della collettività e perseguire la partecipazione, la cultura civica, l’impegno e la presenza democratica alla vita amministrativa del nostro Comune e della nostra Città di Cortona. Noi vogliamo dare spazio alle persone, alle loro competenze, ai loro progetti, alle loro critiche, ma anche alle speranze ed ai desideri di miglioramento e di giustizia sociale. Noi siamo qui per ascoltare i bisogni delle persone e per cercare con tutte le nostre forze di migliorare, se non di risolvere, per il benessere di chi vive nel nostro territorio, le situazioni di criticità. Questa assemblea è stata preceduta da vari incontri con medici impegnati in varie responsabilità sia nella medicina di famiglia che ospedaliera. Un giro d’ orizzonte non esaustivo dei tanti problemi, ma in cui abbiamo acquisito, e ringraziamo ancora le figure interpellate, molte informazioni tali da farci sentire in dovere di coinvolgere la popolazione.

Per prima parliamo della Medicina di famiglia. Di cose positive ce ne sono tante! I medici da anni lavorano tutti insieme nelle Case della Salute distribuite in tutti i Comuni della Valdichiana aretina, consentendo una lodevole sinergia tra loro, la loro Segreteria, le loro infermiere, il CUP, e quindi, nello stesso luogo, l’utenza trova semplificazione nei vari passaggi tra visita ambulatoriale su appuntamento, certificazioni varie, visite specialistiche, richieste di esami, raccolta delle risposte presso la Segreteria, prescrizioni di farmaci per cure croniche, vaccinazioni e medicazioni in ambulatori dedicati. La presenza di più medici contemporaneamente garantisce inoltre che, in caso di assenza del medico curante, un collega possa comunque visitare in urgenza un paziente. Questo sistema consente, in pochi passi, di risolvere problemi un tempo dispendiosi e necessari di spostamenti. Durante i duri anni del Covid ha retto come una prima linea nella guerra alla pandemia. PARLlAMO ora dei problemi. Per primo, la Questione tecnica. C’è una estrema lentezza della rete informatica, che, mentre ad Arezzo va velocissima, qui in Valdichiana è molto lenta, ed ostacola il lavoro e l’impegno quotidiano del medico di famiglia e degli specialisti vari, con aggravio di lavoro, perdita di tempo
e grosso disagio per l’utenza e per tutti gli operatori. Vogliamo sottolineare questo disservizio, particolarmente grave in zone come Mercatale di Cortona, dove l’isolamento territoriale viene aggravato proprio da questa linea continuamente interrotta, che ostacola ogni giorno l’operato dell’unico medico presente nella cosiddetta Bottega Della Salute. Sul lavoro della Medicina Generale incombono poi le liste di attesa, che creano, in crescendo mese dopo mese, disagio, accese polemiche e contestazioni quotidiane…e soprattutto fanno deviare i pazienti, bisognosi di risposte in tempi rapidi, verso la Sanità Privata. Parliamo della funzione del CUP. IL CUP è uno degli ingranaggi principali e più importanti per il funzionamento del SSN a livello territoriale, ancor di più da quando è inserito logisticamente nelle Case della Salute. Questo contesto prevede che vi sia continuità nel rapporto tra l’utenza e i medici. Condividere lo stesso ambiente è un valore aggiunto nella gestione delle pratiche burocratiche. Una criticità sono le liste di attesa, intese in senso tecnico come il tempo intercorso tra prenotazione e prima data utile che viene indicata all’utente. Spesso, per rispettare l’Appropriatezza Prescrittiva, il CUP deve fornire date rapide, ma nei luoghi più disparati compresi nelle tre grandi provincie della cosiddetta AREA VASTA; cioè Arezzo, Siena, Grosseto. Le persone non sempre restano soddisfatte o non sono disposte a spostamenti di molti km., perciò si rivolgono alla Sanità privata ed al sistema intramurale. Vorrei adesso parlare della Segreteria dei Medici di Camucia. Le segretarie sono due/tre per turno, ci sono gli accessi diretti su chiamata col numero, e gli accessi telefonici. Il grande numero di chiamate (5-600 al giorno) sono prese in carico, più un altro grande numero di chiamate telefoniche restano in coda, ma fino al numero 9 compreso. La linea non dà occupato, suona libero, perché Telecom o Tim – come si vuole chiamare – in tutti questi anni, nonostante reiterate richieste da parte dei Medici della Casa della Salute, non ha saputo porre sul numero 639351 un risponditore che dica – come accade ovunque –“la linea è momentaneamente occupata…”. Anche questo crea polemiche e proteste!Noi chiediamo: come si può rimediare e correggere?

Sulla Medicina di Famiglia incombe altresì un destino più oscuro, come su tutta la Sanità Italiana:la carenza di Medici. Dopo vari pensionamenti, senza i ricambi necessari e indispensabili, molte persone (circa 2.000 nel nostro Comune) sono senza medico di famiglia, mentre i medici, sotto numero, devono assistere due o trecento pazienti oltre il normale massimale, fissato a 1500. Si crea così un carico enorme, alla lunga insostenibile, per le responsabilità e l’impegno professionale, e per la burocrazia dilagante sempre di più che ingabbia e appesantisce, con regole sempre nuove e complesse, il medico di famiglia, oramai al limite. Per ogni medico operativoci sono almeno 4 i burocrati; la cosa si commenta da sola. Il numero chiuso a MEDICINA E CHIRURGIA, sancito dalla legge 264 del 1999, è il grosso nodo da sciogliere da Governo e Stato, non più rimandabile; urgono provvedimenti. Ma, adesso, non possiamo che prenderne atto. I medici mancano anche per la Guardia medica, detta oggi Continuità Assistenziale. Ci sono sempre problemi per coprire tutti i turni, e, spesso, un SOLO MEDICO, di notte, è in servizio su Cortona e Castiglion Fiorentino, e, addirittura, anche su Foiano! Per fortuna non è la regola, ma è successo e succederà. Da gennaio la Asl ha ridotto 12 ore di Emergenza, cioè il 118 (che ora è 112). Tre sono le Misericordie che fanno EMERGENZA. A CORTONA, CASTIGLION F.NO e FOIANO, non c’è più IL MEDICO A BORDO, MA ARRIVA, SE NECESSARIO, CON L’AUTO MEDICA. L’Asl paga alle Misericordie quasi due euro meno di quanto a loro costi all’ora ogni operatore. Poi, sono stati tolti i rimborsi per i trasporti sanitari dei pazienti oncologici non barellati… cosa significa? A fare la chemio, la radio, o le visite necessarie per gli oncologici, Cl VAI A SPESE E MEZZI TUOI!… Ci domandiamo: questo sistema impoverito, precario,crudele alla fine, senza più risorse economiche ed umane, come può aiutare i più fragili e bisognosi? Gli anziani, i portatori di handicap di ogni età? Questo nostro SSN deve essere ripensato alla luce di questo secolo oppure VA REINVENTATO?

Ma rimaniamo sulla nostra realtà: La Medicina generale, oramai ridotta in risorse umane ed economiche, oppressa, anzi, schiacciata dal mostro burocratico, si regge solo sulla DEDIZIONE e lo SPIRITO Dl SACRIFICIO dei Medici di Medicina Generale.

OSPEDALE Dl FRATTA. Nato nel 2005 con determinate caratteristiche di reparti, operatività e servizi, com’è ridotto oggi?… Molti reparti sono scomparsi, c’è una grave carenza di personale sia per numero che per specialità e figure varie professionali. È diventato un ospedale che non può più fare fronte alle esigenze del territorio. Per garantire lo standard minimo di sicurezza mancano almeno 6 medici: anestesisti, cardiologi, internisti, ai quali si aggiunge la reperibilità notturna di SALA OPERATORIA. Sia chiaro a tutti: il nostro Circolo non vuole fare demagogia né ha pregiudizi su SINDACI ED ASL, ma cerca di vedere chiaro su questi temi fondamentali per tutti noi cittadini, al di sopra di culture politiche e appartenenze ideologiche. In 17 anni si è giocato davvero contro il nostro Ospedale, ed è stato solo esclusivo merito del personale medico e paramedico e dei Primari se, nonostante tutto, è stato mantenuto efficiente e utile. La Regione Toscana ha favorito Ospedali a noi vicini come Nottola. Le cui condizioni oggettive erano le stesse di Fratta, sia per spazi fisici ospedalieri che per territorialità servita. Ma se hai un consigliere o un assessore regionale che fa figurare afferenti a Nottola porzioni di territorio teoriche – fino a 80mila abitanti – ben sapendo tutti quanti che i bacini di utenza effettiva si equivalgono tra Nottola e Fratta – e sono

50 mila – ciò nonostante, si favorisce Nottola e si penalizza Fratta.

Per comprendere meglio, facciamo un passo indietro. Dal 2010 al 2019, sono stati tagliati quasi 40 miliardi alla Sanità Pubblica: attraverso riduzione di budget e mancata erogazione di fondi già stanziati… e la Regione Toscana come si è adeguata a questi tagli a riduzione?… in crescendo, di posti letto e tagli su tutto, per risparmiare.

Enrico Rossi ha suddiviso la Regione in tre aree vaste, e ha articolato il sistema ospedaliero in distretti, su tre livelli: alta specializzazione, ospedali provinciali, e ospedali territoriali. Il livello territoriale si basa sul numero di potenziali utenti. In questo cruciale passaggio, i politici della Valdichiana senese – con la quiescenza di consiglieri e assessori della Valdichiana aretina – hanno preso il sopravvento; e così Nottola ha sopravanzato Fratta, con tutte le conseguenze sotto gli occhi di tutti. Reparti scomparsi, l’equipe del dr. Caldora andata via in toto verso il privato, …

Rossi ha lasciato in regalo 400 milioni di buco nelle casse della Regione, che si avvia, tutt’oggi, verso i 500 milioni… non possiamo pretendere miracoli da Giani. Da recenti segnali, molto potenti, si è capito che, ai funzionari regionali, Fratta piace come Ospedale erogatore di Medicina complementare: medicina Rigenerativa e Fecondazione assistita, prestazioni che sono escluse dai LEA (Livelli Essenziali Assistenziali), facendo entrare denaro nelle casse regionali. Ma la Medicina Rigenerativa è un servizio di pura facciata! Infatti, le liste di attesa scorrono da un anno all’ altro! mentre nel privato vanno veloci, con conseguente ulteriore spostamento nella Sanità Privata. Noi chiediamo che l’Ospedale di Fratta torni ad essere operativo al servizio della nostra comunità.NON SI TENGANO SERVIZI CHE NON SERVONO, MA QUELLI APERTI CHE SIANO PERFETTAMENTE OPERATIVI ED ORGANIZZATI. Per primo il PRONTO SOCCORSO, che suscita critiche e polemiche continue e per il quale occorrerebbe una riunione a parte!… assunzione di medici che mancano e altro personale paramedico, oppure avere il coraggio di dire: l’OSPEDALE SI CHIUDE. E non essere felici se arriva un chirurgo valido, se poi non può esprimere la sua valenza perché mancano anestesisti!… è un vero peccato, e una presa in giro. Vista così, la Cardiologia ha ottimi cardiologi, ma – essendo troppo pochi – fa solo visite programmate. SI TORNA D’ACCAPO, AL PROBLEMA SPINOSISSIMO: MANCANO SOLDI E ASSUNZIONI DI MEDICI in tutta la Sanità Pubblica. Perciò, invitiamo i SINDACI, e ogni livello di responsabilità  amministrativa, istituzionale, politica, a tutto campo, a ripensare questo modello di Sanità Pubblica messa in grave pericoloa favore di quella privata.

Questa disamina ci ha portato a momenti di sconforto e  solitudine, ma non vogliamo arrenderci e non potremo mai farlo. La nostra è una CRITICA COSTRUTTIVA. Siamo convinti che una corale azione politica decisa possa, superando lo stallo politico attuale, ridistribuire le risorse umane presenti nella Area Vasta, per sopperire ai bisogni vitali della nostra realtà ospedaliera. Chiediamo – non per campanilismo e facile demagogia o idee preconcette su vetero posizioni ideologiche – di razionalizzare le risorse umane mediche e paramediche, individuando e portando alla luce gli sprechi, con onestà intellettuale. Chiediamo di mantenere, o, meglio, riportare in vita un Ospedale oramai destinato alla fine. ln un recente articolo, intitolato: DIAMO PIU’ RISORSE ALLA SANITA’ PUBBLICA, il PROF. GARATTINI descrive il SSN e il suo declino. IL SSN, nato nel 1978, era una struttura pubblica no profit e poteva ricorrere al privato solo come forma sussidiaria in caso di lacune. Il cambiamento è iniziato con l’intramoenia, che contraddice il principio di equità nell’accesso alle cure: chi  paga fa tutto prima, creando una discriminazione. Il privato ha preso piede attraverso le sempre più numerose convenzioni col SSN, che sono anche fonte di prestigio. Dopo 10, 15, o più anni, medici, infermieri e altro personale sanitario, DAL PUBBLICO PASSANO AL PRIVATO, perché paga di più, ma i soldi provengono dal pubblico, con le convenzioni…un gran pasticciaccio! C’è, poi, un rapporto crescente con le COOPERATIVE IN SERVICE, che forniscono, per tempi limitati, medici e altro personale sanitario a tariffe orarie esorbitanti, davvero scandalose! Si spendono così risorse che potrebbero essere usate per pagare meglio i propri medici e tutti gli operatori sanitari, evitando anche la cosiddetta fuga all’estero di professionisti dove – è evidente a tutti – sono più pagati e considerati.

Permettetemi infine, una domanda filosofica e concettuale, lo chiedo a tutti i presenti: cosa è LO STATO per voi, come lo  definireste? … Ci sarebbero tante parole per dirlo, ma vorrei riassumere il concetto, così grande, con due soli sostantivi – definizione data da un grande professore di Diritto Amministrativo, il prof  ZANOBINI -: LO STATO E’ SANITA’ e INCOLUMITA’. Quello per cui ci battiamo.

Grazie per l’attenzione.

Assemblea sulla Sanità 1

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